
Il Responsabile della politica estera sammarinese, Luca Beccari, risponde ai giornalisti di Repubblica.sm in merito all’attualità e alle tematiche di respiro internazionale di maggiore rilievo per la Repubblica di San Marino.
Ha da poco giurato in Italia la nuova squadra di ministri del governo Draghi, ritiene che il nuovo Presidente del Consiglio possa davvero riuscire a dare quel cambio di passo necessario per risollevare le sorti del paese?
Tutti conoscono le competenze e la stima internazionale di cui gode il Prof. Draghi, per questo sono profondamente convinto che la sua esperienza permetterà di mettere a punto strategie efficaci non solo dal punto di vista sanitario ed economico ma più in generale per il superamento delle sfide post COVID che attendono l’Italia.
A tal proposito, col nuovo governo Draghi come vede lo sviluppo dei rapporti bilaterali con la Repubblica Italiana?
Il nuovo Governo comprende Ministri dell’esecutivo precedente con i quali abbiamo potuto già lavorare e altri, nuovi, che conoscono bene la realtà sammarinese. Sono certo che il lavoro iniziato proseguirà sugli stessi binari ancora più speditamente.
La conferma di Di Maio a Ministro degli Esteri accelererà la continuazione dei dossier aperti che riguardano la Repubblica di San Marino o pensa che le nuove nomine degli staff possano rallentare il percorso?
Nel corso dei bilaterali dello scorso anno abbiamo espresso la comune volontà di creare un percorso strutturato di confronto che renda possibile trovare una rapida soluzione ai diversi dossier aperti. Questa volontà rappresenta l’ingrediente essenziale per lavorare concretamente alla ricerca delle necessarie intese, sono certo che proseguiremo in continuità a prescindere da eventuali nuovi assetti.
L’elezione del nuovo Presidente americano Biden e la vittoria dei Democratici in USA cambieranno gli scenari della politica mondiale? Quali sono le prospettive per i rapporti tra Usa e San Marino?
Penso di poter affermare che i rapporti tra San Marino e USA sono basati su radici profonde che prescindo da aspetti di natura politica, tuttavia, sono certo che anche questa amministrazione saprà operare ai fini del loro consolidamento. Credo che Biden darà un contributo essenziale al dialogo internazionale sui grandi temi. C’è bisogno più che mai in questo momento di tornare al confronto per evitare l’acutizzazione di problematiche irrisolte.
Quali sono i temi principali di politica estera che ha intenzione di implementare e mettere in campo durante il suo mandato?
Dopo un anno di lavoro ho potuto prendere coscienza concretamente delle nostre potenzialità in ambito di politica estera e credo che sia necessario sviluppare ulteriormente il rapporto bilaterale, a partire dai paesi dell’UE. Al rapporto con l’Italia è stato dato un nuovo impulso e rimane per noi strategico continuare su questa strada. San Marino deve continuare ad essere un paese che dialoga con tutti, presente e attivo nei contesti multilaterali mantenendo fede ai suoi principi di neutralità, difesa dei diritti umani e democrazia.
Al netto della pandemia si parla molto della necessità di mettere in campo quanto prima le nuove riforme per mettere in sicurezza il bilancio dello Stato e il Paese, quali sono per lei le priorità?
In primis dobbiamo pensare alla stabilità finanziaria. Molto lavoro è stato fatto e il Bond rappresenterà un polmone di risorse per poter finanziare gli interventi.
In secondo luogo sono fermamente convinto che dobbiamo lavorare per accrescere il PIL anche attraverso un incremento degli investimenti esteri in territorio. Questo obiettivo va perseguito con coraggio senza dimenticare il sostegno all’imprenditoria esistente, che deve essere supportata nel processo di recovery dalla pandemia.
Sul piano delle riforme risulta prioritario arrivare ad una riforma pensionistica equa e sostenibile che possa dare maggiore equilibrio ai fondi. In relazione alla finanza pubblica sono necessari interventi di razionalizzazione della spesa e di rafforzamento delle entrate mantenendo competitivo il sistema. L’allargamento della base imponibile fiscale senza incidenza sulle aliquote e una spending review più lungimirante sono gli interventi che ritengo prioritari.
San Marino è l’unico Stato a non avere ancora i vaccini anti COVID-19 necessari a cominciare la campagna vaccinale. Com’è la situazione e quali sono stati i passi fatti dal governo per risolvere la problematica?
Ci siamo assicurati un’importante fornitura attraverso l’Italia, sancita da accordi già sottoscritti e in vigore. Questo approccio, che è quello più logico vista l’impossibilità di accedere al sistema di approvvigionamento UE, ha richiesto la formalizzazione di procedure che hanno ritardato le consegne. Sono certo che le forniture a noi spettanti saranno presto disponibili. Continuiamo a percorre in ogni caso anche forme alternative di approvvigionamento per assicurarci un livello di stock che ci metta al riparo da ulteriori imprevisti.
Emissione di Bond e prestito ponte sono stati argomenti su cui l’opposizione ha fatto molto rumore: qual è l’attuale situazione e come stanno le cose?
Il fabbisogno finanziario dello Stato è un dato di fatto che tutti conoscono da anni e che nessuno prima di questo Governo ha affrontato seriamente. Abbiamo scelto la via del mercato e siamo convinti che sia la soluzione più adatta a San Marino. Il prestito ponte che verrà restituito dopo l’emissione del bond ci ha dato maggiore solidità finanziaria in un momento caratterizzato dalle incertezze della pandemia. Chi critica dovrebbe prima spiegare perché non è stato in grado di fare altrettanto quando le condizioni di mercato erano migliori e non vi era una pandemia in corso.
Qual è lo stato di avanzamento dell’Accordo di associazione con l’UE e quali sono le prospettive future nel breve periodo?
Ho sempre ribadito come la pandemia abbia evidenziato la necessità di rapporti multilaterali e di solidarietà tra stati sia nel sostegno economico che nella messa in atto di strategie comuni tra paesi dell’area UE. L’accordo di Associazione con l’UE si inserisce in questo contesto e diventa oggi più che mai fondamentale per le strategie future di integrazione di un paese piccolo come il nostro. Ho da subito lavorato attraverso una serie di incontri con tutti i capi delegazione dei partiti italiani presenti in parlamento europeo e diversi parlamentari di varie nazionalità, perché ritengo che l’Accordo di associazione, oltre che avere un percorso tecnico, debba inevitabilmente essere sostenuto da un percorso politico. Confido che la presa in carico da parte di esponenti del Parlamento europeo delle problematiche e delle dinamiche che riguardano San Marino possa essere di aiuto e da impulso per accelerare le tappe di sottoscrizione dell’Accordo di associazione con l’UE.
San Marino, 16 febbraio 2021/1720 d.F.R.
Fonte: RepubblicaSM