I giorni di lavoro si contano sulla punta delle dita di una mano.
E’ presto, anzi prestissimo per raccontare un’evoluzione e fotografare magari il cambiamento che le persone hanno voluto e giustamente si aspettano.
Tuttavia è giusto seguire da vicino i primi passi di questo governo, non trascurare quei segnali da cui appunto dovrà derivare il cambiamento. Come è andata la prima settimana lo abbiamo domandato anche al segretario al Turismo Federico Pedini Amati.
Segretario, trascorsi alcuni giorni dal giuramento, la sua segreteria è pienamente operativa?
“Sì, ora lo è al 100%. La segreteria al turismo è tornata nella sua sede originaria, di fianco alla funivia. Non avendo più utilizzato quella sede, ho dovuto rimettere a posto fisicamente anche la mobilia, si è perso molto tempo anche lì. Quanto allo staff, avrò il supporto di Luca Lazzari in qualità di segretario particolare e di Paolo Crescentini che ricoprirà l’incarico di addetto di segreteria.
La direzione del dipartimento è invece affidata a Filippo Francini, persona molto esperta della Pa. Il dipartimento è assieme alla Cultura ma fisicamente Francini sarà presso la segreteria al turismo. Loretta Zafferani arriverà il primo febbraio come distacco amministrativo e coadiuverà la figura di Filippo Francini. Presso la segreteria si distaccherà anche il commissariato per l’expo e il commissario Mauro Maiani che si avvarrà di alcuni collaboratori per preparare al meglio l’expo di Dubai che si terrà a ottobre di quest’anno”.
A proposito di Expo, lei ha parlato di forti ritardi.
“Sì, lo ribadisco. Vi è stata da un lato negligenza da un altro sono sorti problemi legati ad una sentenza che ha invalidato l’agenzia per lo sviluppo che non soltanto doveva collaborare all’Expo stesso ma aveva al suo interno i capitoli di spesa. Il governo tuttavia sta lavorando assiduamente su questo e contiamo che i capitoli possano essere sbloccati a breve”.
Dalla segreteria al turismo ci si aspetta molto e sarà soprattutto il dialogo e il mettersi realmente in ascolto delle esigenze del Paese a fare la differenza. Sono già stati fatti degli incontri?
“Sì, abbiamo avuto un primo incontro al quale abbiamo invitato le associazioni: Usot, Usc, Osla e Unas per la parte degli artigiani, per dare la priorità alla parte istituzionale.
Ho inoltre calendarizzato altri incontri con l’altra parte delle associazioni. Il messaggio che è passato forte e chiaro è che l’impegno sarà massimo nel puntare da parte di questa segreteria ad aumentare il palinsesto degli eventi con l’obiettivo di far crescere i flussi turistici.
Siamo orientati a puntare sulla collaborazione pubblico-privato stante anche le difficoltà di bilancio. Ciò al fine di limitare i costi ma riuscire comunque a fare eventi all’altezza del nostro territorio e che non si concentrino solo nel centro storico ma siano indirizzati nei vari castelli”.
Non c’è già un calendario eventi per l’anno 2020?
“Esatto, il palinsesto c’è ma c’è anche l’intenzione di aumentarlo, cosa che verrà sicura-mente fatta per il 2021 ma che potrebbe verosimilmente avvenire anche per l’anno corrente. Il percorso è molto ambizioso e conto di portarlo avanti con l’aiuto e l’impegno di tutti, in sinergia con l’ufficio del turismo che a mio avviso in questi anni ha svolto un ottimo lavoro dovendo anche tamponare la mancanza di impulsi della precedente segreteria”.
Tra le sue deleghe c’è Poste spa, in quale direzione si vuole andare?
“Anzitutto ho chiesto un incontro con il direttore Rosa Zafferani ma occorrerà attendere il cda del 20 per riflettere sul piano industriale che verrà portato in quella sede. Le situazioni da valutare sono molteplici e non riguardano soltanto la disomogeneità di trattamento e le varie tipologie di contratto dei dipendenti. C’è sul tavolo anche la questione relativa al debito che pesa sulle casse dello Stato.
In questo senso si cercherà di intraprendere la strada più giusta in stretta collaborazione con le altre segreterie”.
Sembra dunque che le basi per un buon lavoro siano state gettate. Del resto bisognerebbe impegnarsi a fondo per fare peggio di ciò che è stato fatto nella precedente legislatura.
Olga Mattioli, La RepubblicaSM