Nel giorno dello Sciopero generale pubblichiamo una intervista al Segretario Finanze, Marco Gatti. Con lui abbiamo provato a fare chiarezza sulla situazione economica in cui verte il Paese ed in cui è costretto a operare il governo.
Segretario Gatti, per quale motivo non è stato possibile evitare la Sciopero generale?
“È sicuramente più facile cavalcare il dissenso su provvedimenti che comportano dei sacrifici che spiegare le ragioni di quei provvedimenti. Il Governo è determinato a concludere le riforme per garantire la sostenibilità del Bilancio e dei Fondi Pensione. Le riforme, però, devono essere riforme e non palliativi che danno colore al tempo ma non risolvono nulla. Probabilmente non tutti sentono questa stessa responsabilità o non tutti hanno interesse a rappresentare la necessità di interventi a tutela del futuro delle giovani generazioni”.
Le “colpe” allora stanno tutte da una parte?
“La politica è chiamata a trovare soluzioni sostenibili per garantire il futuro. Il Governo, in questi mesi, si è adoperato in un confronto con le parti sociali ed economiche che potesse portare alla maggiore condivisione su riforme importanti come quelle in discussione. Ci spiace che il Sindacato abbia ritenuto non sufficiente il confronto nonostante i numerosi punti accolti. Ciononostante, ricercare le colpe è un esercizio tipico di chi non vuole assumere decisioni impopolari e quindi sposta l’attenzione dal ‘problema’. Questo non ci appartiene”.
Qual è lo stato di salute del Bilancio? Chi mente e chi dice la verità?
“Chi meglio di un’autorità terza può dire quale che sia lo stato di salute dei conti pubblici? Bene, il Fondo Monetario nelle ultime visite ha certificato il miglioramento dei conti pubblici, della liquidità e del sistema bancario. Tutto il resto sono chiacchere da bar, non corrispondenti ai dati di bilancio. L’esercizio che stiamo chiudendo, infatti, ha in previsione un avanzo delle entrate ordinarie annuali rispetto alla spesa corrente di oltre 7 milioni. Questo risultato consente di organizzarci per gestire i finanziamenti necessari esclusivamente per il rinnovo del debito e per le spese in conto capitale, cioè le spese a valenza pluriennale. L’avanzo tra entrate ed uscite ordinarie, inoltre, consente di iniziare quel processo di graduale riduzione dell’indebitamento pubblico”.
A proposito di debito estero: era inevitabile? Cosa risponde a chi vi ha tacciato di “spregiudicatezza”?
“Con il ricorso al solo debito interno e con il 5ter inventato per non far fallire Cassa di Risparmio, che però chiudeva con perdite strutturali di circa 30 milioni all’anno, il Paese era sull’orlo del fallimento. Dopo aver contratto il debito estero e ristrutturato così l’intero debito pubblico il Paese è migliorato ed ha una prospettiva di crescita importante, nonostante i fattori esterni che ci hanno condizionato e che ci stanno condizionando, quali il Covid, la guerra Russa-Ucraina e l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. La risposta, quindi, è in questi fatti tangibili. Chi ci taccia di ‘spregiudicatezza’ fa parte di coloro che hanno trascinato il Paese alle soglie del fallimento economico finanziario per mancanza di capacità o di coraggio nelle scelte”.
Perché sulle pensioni non riuscite a trovare una sintesi?
“Personalmente penso che tutti coloro che urlano che servono le riforme siano i primi a non volerle. Pertanto, nonostante i tanti confronti, quando si tratta di assumersi la responsabilità di sostenere un provvedimento impopolare è molto più facile solleticare la ‘pancia’ dei cittadini per riguadagnarsi un consenso anche a discapito dell’interesse generale. Il Governo è comunque determinato a concludere, come da impegno con gli elettori, il processo di riforme che sia utile a consolidare il bilancio pubblico ma anche sostenibile ed equo”.
Come replica a chi in questi giorni sta incalzando lo Stato a introitare quei soldi frutto di tangenti e malaffare?
“Il Governo sta facendo tutto quanto di competenza. Anche l’investimento in incarichi di affiancamento all’Avvocatura dello Stato va nella direzione di massima attenzione a procedimenti che hanno causato gravi danni allo Stato sia in immagine che economici. Forse bisognerebbe chiedersi perché c’è, invece, chi contesta questi incarichi e conseguentemente, chiedersi, qual è l’interesse che sta difendendo”.
Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi oltre all’aumento dell’energia? Nuove tasse?
“Come ho già detto il Governo intende completare il processo riformatore. Sull’aumento dei costi dell’energia stiamo contenendo più di ogni altro Stato al mondo le fluttuazioni di mercato. Per quanto attiene la riforma IGR posso solo riconfermare quanto già relazionato in Consiglio Grande e Generale: sarà una riforma equa, sostenibile che interverrà prevalentemente sulle detrazioni alla base imponibile con un’attenzione alle fasce di reddito basse”.
Lo chiedo anche a lei: le banche stanno supportando le aziende? L’accesso al credito è garantito?
“Le regole europee non facilitano l’accesso al credito; di questo dobbiamo esserne consapevoli. Il miglioramento del settore finanziario però è evidente, sia in termini di liquidità, patrimonio e reddito. Questi progressi sono sicuramente utili a creare le condizioni per accrescere anche il supporto alle imprese ed alle famiglie da parte delle banche”.
Può rassicurare sulla tenuta del governo? Perché oggettivamente si respira un clima da resa di conti che è emerso peraltro anche dalle ultime interviste pubblicate sul nostro giornale…
“Le seconde parti della legislatura sono storicamente più complesse e critiche rispetto alle partenze più cariche di entusiasmo. Il Paese però, nonostante sia in condizioni significativamente migliori rispetto a quanto ereditato da questo Governo, non è in sicurezza. Serve stabilità e continuità nelle scelte operate per raggiungere nel più breve tempo possibile quei livelli di sicurezza necessari per affrontare, senza affanno, fattori esterni al Paese. Il mio auspicio, pertanto, è che le forze politiche che compongano la maggioranza siano capaci di mettere avanti l’interesse generale dei cittadini rispetto all’interesse particolare delle singole forze politiche in questi ultimi due anni di legislatura”.
David Oddone
(La Serenissima)