Durante l’incontro con la Mularoni avete affrontato anche la questione “cittadella del lusso” a Rovereta?
“Riguardo alla cittadella del lusso – prosegue Dolcini – sembra che avremo un contatto diretto con gli investitori italiani. La Mularoni ha spiegato che è un investimento importante per il Paese. Da parte nostre vogliamo capire bene cosa sta succedendo. Durante l’incontro non ci siamo pronunciati né a favore né contro perché prima vogliamo incontrare gli investitori. I segretari di Stato, in particolar modo la Mularoni, hanno spiegato gli investimenti che lo Stato intende fare nei prossimi anni. Ovviamente siamo molto interessati quando si parla di investimenti perché negli ultimi anni sono mancati e speriamo che diano un beneficio reale a tutta la collettività.
Negli ultimi anni secondo lei agli imprenditori sammarinesi è mancato il coraggio di investire sul territorio?
“Non è mai mancato il coraggio agli imprenditori locali, semmai sono state alcune scelte politiche sbagliate che hanno compromesso le loro scelte. In passato non siamo mai stati coinvolti da parte della politica; soltanto in quest’ultimo confronto il governo ci ha invitato ad incontrare gli investitori italiani e questo – devo ammetterlo – è un ottimo punto di partenza per condividere e allargare gli investimenti sul territorio sammarinese con metodo e criterio. In passato non si conosceva la provenienza dei capitali e degli investitori esteri e non sono mai state coinvolte le categorie sociali ed economiche.
Il mondo politico non si confrontava con le associazioni di categoria. Ora chiediamo un cambiamento di mentalità e vorremo che la politica si confrontasse prima con le realtà economiche già esistenti e poi in seconda battuta con quelle straniere.
Siete contrari agli investimenti provenienti dall’estero?
Non abbiamo nulla di contrario agli investitori esteri, ma le buone condizioni per loro devono essere prima concesse a chi già opera sul territorio. L’investitore sammarinese deve avere un diritto di opzione, le stesse offerte e condizioni vanno infatti presentate prima agli imprenditori sammarinesi e di conseguenza aprire all’esterno. Ogni investimento deve essere valutato in funzione dell’interesse della collettività e non nell’interesse del singolo.
E in particolare riguardo a Rovereta?
Bisogna capire veramente che cosa questo investitore voglia fare in quella zona: che cosa deve nascere? Un centro commerciale non comune rispetto alle zone limitrofe? Perché il progetto si realizzi è necessaria una variante al Prg. È una nota stonata: se quella è una zona adibita a parco un motivo ci sarà e non era forse meglio per il bene del paese valutare di costruire in una zona da riqualificare già prevista come commerciale piuttosto che toccare una parte di verde e trasformarla in edificabile?
I commercianti storcono il naso?
Questo investimento a Rovereta deve generare degli interscambi con Città e le altre attività commerciali del Paese. Devono anche realizzare collegamenti veloci con le altre aree commerciali di San Marino. Pensano soltanto all’interesse di Rovereta o anche a tutto il resto?”
Intervista di Francesco De Luigi, La Tribuna