San Marino. Intervista di Repubblica Sm a Iro Belluzzi (Psd): “Saremo primo microstato in mani dell’Fmi”

Il momento per il Paese è particolarmente difficile e nessuna rassicurazione sta arrivando dal governo e dalla sua maggioranza che sembra avere con la stampa un cattivo rapporto, si rispetta la regola di Celli ‘il silenzio è d’oro’. Noi, non trovando particolarmente costruttivo il silenzio, continuiamo ad interrogare la politica e i politici e abbiamo sentito il Consigliere Iro Belluzzi.
Non è trascorso molto tempo da quando al governo c’eravate voi. Le cose però in poco più di un anno sono cambiate parecchio. E’ precipitato il dato sulla liquidità e sulla raccolta bancaria. Perché si è persa così tanta fiducia?
“Purtroppo è vero: in un breve arco temporale la Repubblica di San Marino sembra essere precipitata in una situazione di totale incertezza, frutto sicuramente di come sono state gestite partite delicatissime come ad esempio quelle legate al settore bancario e finanziario ed anche le politiche per il rilancio economico della Repubblica. Infatti al di fuori delle tante esternazioni praticamente quotidiane di chi governa il Paese, ancora non è stato avviato nulla di concreto e di costruttivo, anzi fino ad oggi si è assistito solo a percorsi di demolizione. Può essere vero che per costruire a volte è necessario anche demolire però occorrerebbe avere in mente un progetto ben definito di ricostruzione. Aggiungo inoltre che credo che sarebbe stato molto più opportuno intervenire ristrutturando e fortificando l’edificio esistente piuttosto che procedendo alla sua demolizione. Ritengo che da questo approccio ‘demolitorio’ nasca la sfiducia che si è ingenerata al nostro interno ed anche da parte di chi ci osserva dall’esterno determinando così anche il dato relativo alla diminuzione della crescita del pil del 2017 rispetto al 2016 che è passato da una crescita del 2.2% ad un più misero 1.5%, associato ad un nuovo aumento della disoccupazione interna. A questo punto credo che le stesse politiche adottate o a volte avallate dall’attuale maggioranza hanno creato danni che gli stessi non avevano compreso, infatti oggi parlano di progetto di stabilità per il paese, noi parlavamo di politiche di rilancio”.
E’ in San Marino che la gente ha smesso di credere o si è solo generata sfiducia verso chi sta guidando ora il Paese?
“Non è semplice rispondere a questa domanda. Sono convinto che la condizione di minor fiducia della cittadinanza verso il futuro trovi le sue origini in tanti fattori fra cui la crisi economica che per molti anni ha colpito le economie occidentali. Quest’ultima sicuramente rappresenta uno dei primi elementi che ha generato minor fiducia nel futuro. Poi vi sono tutte le vicende giudiziarie che purtroppo hanno coinvolto la politica. Però tutto sommato, con forza e determinazione, nonostante questi fatti, si era riusciti a garantire la sostenibilità del sistema e si erano create le condizioni di una ripartenza; i dati che sopra ho ricordato ne sono l’evidenza. Sicuramente le politiche rappresentate da chi sta guidando il paese sono diventate un acceleratore della sfiducia della popolazione e non solo verso il nostro sistema paese: troppi e troppo repentini sono stati i cambi di rotta nell’arco di questo anno e mezzo da parte di chi ci governa sia dal punto di vista delle linee programmatiche che negli atti normativi varati. Sembra essere saltata completamente quella che è la certezza del diritto e delle norme; con questi presupposti non riesco a vedere la luce in fondo al tunnel e come me la stragrande maggioranza della popolazione”.
In generale la classe politica è ancora credibile?
“Se volessi rispondere in maniera qualunquistica le direi di no, ma guardando anche ciò che accade al di fuori dei nostri confini mi viene da dire che purtroppo il voto popolare non ha premiato nemmeno politici credibili che con coerenza ed impegno lavorano per il bene dei propri cittadini raggiungendo risultati concreti. Di conseguenza credo che sia necessario per chi fa politica interrogarsi per individuare le possibili modalità per costruire un nuovo patto con la cittadinanza”.
I punti di riferimento stanno venendo a mancare, mi riferisco soprattutto alla questione giustizia. La certezza del diritto è davvero in pericolo?
“Quello che è accaduto in questi ultimi mesi, per quella che lei indica come questione giustizia ha destato e desta in me grande preoccupazione non per le questioni interne al tribunale in cui non è mia intenzione entrare perché essendo un potere dello stato gli riconosco tutta l’autonomia che deve avere. La mia preoccupazione – preoccupazione che condivido con tutte le forze di opposizione e con tanta parte della società sammarinese – è per come l’attuale maggioranza abbia gestito una partita così delicata come quella che tocca la giustizia, determinando, con il proprio comportamento, un vero scontro fra i poteri dello Stato con conseguente danno di immagine allo Stato stesso. Questo danno, mi viene da pensare, è sicuramente superiore a quello che già aveva creato gestendo malamente la partita delle sistema bancario così come ormai tutti la conosciamo. Ora, che lo Stato di diritto fosse ormai minato ne eravamo tutti consapevoli, basta ricordare i discutibili percorsi che oserei definire espropriativi su Asset Banca, o gli interventi su Cassa di risparmio. Pensiamo poi all’utilizzo abnorme dei decreti legge che vengono emanati, modificati alla bisogna, gli ordini del giorno del consiglio grande e generale che non vengono rispettati e così via. Perciò quello che è accaduto con la revoca dell’incarico di magistrato dirigente alla prof. Pierfelici è solo la ciliegina sulla torta di uno stato di diritto già minato”.
Anche la sovranità dello Stato corre rischi se chiediamo aiuto al Fmi? Sono ormai state create tutte le condizioni per dovere ricorrere per forza al debito o possiamo ancora farcela da soli? Come?
“E’ così. Il venir meno della certezza del diritto diventa condizione ostativa per chi vorrebbe fare impresa nel nostro paese considerato che le regole incerte minano la fiducia degli imprenditori. Nello stesso tempo poi i cittadini non si sentono tutelati: la sensazione di disagio e di incertezza che si determina quando le regole non appaiono più certe ed uguali per tutti mina le stesse basi della democrazia. Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che si debba ricorrere all’indebitamento dello Stato anche verso organismi internazionali come il F.M.I. ho veramente grande paura che si entri in un vortice da cui sempre con maggiore fatica si riuscirà ad uscire. Lei parla di sovranità, la nostra sovranità passa attraverso l’autonomia finanziaria, venendo meno questa temo che gran parte della nostra sovranità sia fortemente minata. Francamente non so se a questo punto saremo costretti verso l’indebitamento estero e quale possibilità abbiamo per evitarlo. Purtroppo al di là delle tante dichiarazioni effettuate dalle forze di maggioranza abbiamo a disposizione pochissimi dati per cui lo stato delle cose è difficile da interpretare. Di una cosa sono certo, ossia che se avessimo impostato una sapiente gestione delle risorse pubbliche, così come per tanto tempo abbiamo proposto, non ci saremo mai trovati ad affrontare questo difficile percorso. Mi permetta una battuta, all’attuale governo riconosco un primato: è riuscito a portare il primo micro-stato nelle mani del Fmi”.
Il ‘nemico’ numero uno del Paese è l’ex dg di Banca Centrale Savorelli che ha ufficialmente dichiarato guerra a San Marino o sono le bugie di chi per salvarsi rischia di far affondare il Paese?
“Francamente non so se l’ex dg Savorelli debba essere indicato come nemico della Repubblica o se lo sia chi in funzione al pieno sostegno delle strategie attuate dal duo Savorelli-Grais abbia costruito una coalizione politica; ricordo benissimo e come me spero che lo ricordi la cittadinanza come tutta la maggioranza di Adesso.sm aveva fatto assurgere Bcsm al ruolo di ‘quarto potere’ dello Stato. Quindi se erano degne di fede le relazioni che hanno portato alla liquidazione di Asset Banca o i documenti che hanno portato alle azioni nei confronti di Cassa di risparmio, non vedo perché non si possano conoscere i contenuti della relazione che Savorelli ha fatto su cassa, di cui l’esistenza oramai è certa, anche se è stata derubricata da parte del governo a documento non ufficiale, solo forse per il fatto che andava a toccare qualche nervo scoperto”.
Quali sono infine i problemi concreti che il Paese dovrebbe provvedere con urgenza a risolvere?
“Il problema principe che il paese deve affrontare e risolvere immediatamente è quello dell’isolamento internazionale in cui l’attuale governo ci ha collocato; non si può tollerare di ascoltare dichiarazioni quale quella di Morganti di qualche giorno fa secondo cui la Repubblica è proiettata verso l’Europa per oltrepassare i difficili rapporti con l’Italia. Tutti sappiamo che prima che si realizzi ciò passeranno molti anni e nel frattempo la condizione della Repubblica non potrà che aggravarsi. Per stabilizzare e rilanciare l’economia della Repubblica credo che sarebbe sufficiente ripartire dall’attuazione degli accordi di cooperazione siglati con la vicina Italia, logicamente attualizzandoli e continuando a sviluppare gli accordi di associazione all’ UE, cercando di intercettare quelle nicchie di mercato che il nostro contesto può sviluppare.Dalla storia della nostra Repubblica tutti i cittadini hanno imparato che il primo motore per la sua economia è legata alla politica estera, se si fallisce con questa, le speranze di rilancio sono poche”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)