San Marino. Intervista a Paolo Nanni, candidato consigliere alla Federcalcio

Paolo Nanni è nel calcio da tantissimo tempo: da oltre 40 anni è una figura storica del Tre Penne, prima da calciatore poi da dirigente. Contattiamo il vice presidente del club di Città a poco più di 10 giorni dal voto della Federcalcio.
“Avevo già tentato di candidarmi quattro anni fa” – racconta Nanni- ”ma ho avuto problemi per via del nuovo organigramma del Tre Penne. Vorrei partire innanzitutto col ringraziare il presidente Crescentini che tanti anni fa esclamò di portare in alto il movimento calcistico sammarinese: tutti gli diedero del ‘matto’ ma dopo tanti anni ha avuto pienamente ragione”.

Nanni inizia poi con l’esporre le sue idee in merito ai cambiamenti da attuare in Federcalcio: “Credo che non ci sia troppo da stravolgere. Bisogna cercare sempre di migliorarsi. La Federazione, come hanno già detto altri, è un’azienda importante e per questo va trattata come tale. Sono un imprenditore da 30 anni (è attualmente il proprietario di due noti ristoranti a San Marino, ndr) e col tempo ho imparato tante cose sulla gestione di un’azienda. La Federazione dovrà avere figure responsabili non ci dovrà essere solo uno che si prenderà i meriti o le colpe. Serve il lavoro di tutti, un team coeso che possa anche prendersi le proprie responsabilità”.

Nanni parla successivamente di burocrazia: “Va assolutamente snellita. Non possono passare giorni ad esempio per effettuare un trasferimento di un giocatore per una società. Dovremo essere all’avanguardia e puntare sempre in alto: così si potrà crescere. La Federazione inoltre dovrà coinvolgere sempre più le società: esse vanno ascoltate, la Federazione è formata praticamente dalle stesse società”.
Nanni punta il dito anche contro l’inadeguatezza delle strutture: “I campi non sono all’altezza, così come gli spogliatoi. Sono stati spesi tanti soldi per sistemarli ma ancora non basta. Non è possibile che per qualche centimetro di neve si rischi anche di non giocare (vedi pag. 3, ndr): ai miei tempi si è sempre giocato, anche con i campi in erba naturale…”.

Quando gli chiediamo del campo internazionale, Nanni ha subito la risposta pronta: “Molti non vogliono nemmeno nominare quella parola. Ma io cercherò in tutti i modi di potenziare quel settore. Comincerei dal chiamare una persona che è stata, e lo è tutt’ora una figura cardine del nostro calcio: Massimo Bonini. Vorrei che l’ex calciatore sia il nostro rappresentante in campo internazionale. Con figure di spicco come lui, che conoscono il calcio e rappresentano quasi un’autorità, credo che le frasi di M?ller e Rumenigge su San Marino non sarebbero mai state pronunciate”.
Nanni espone anche le sue teorie sul calcio giovanile: “Dobbiamo puntare molto sui nostri ragazzi. Ho in mente di portare a San Marino una figura molto importante e competente come l’italiano Marco Marchi. Ha collaborato con tante squadre italiane ed attualmente gestisce una scuola calcio a Roma (aperta dal ct Marcello Lippi, ndr). Ha collaborato anni fa anche con il ‘Summer Green’, il camp giovanile a San Marino che ha visto protagonista anche Antonio Cabrini diversi anni fa. Tornei del genere si potrebbero organizzare nuovamente sul Titano perchè potrebbero dare stimoli importanti ai nostri ragazzi. Così come è importante spronare i calciatori della Nazionale: la maglia va conquistata, non è tutto dovuto”.

Nanni in futuro vorrebbe portare in Federazione anche una nuova figura: “Vorrei inserire nello staff il ruolo del mental coach. Esistono anche dei professionisti sammarinesi in materia e credo che sia molto importante per fare crescere i giocatori. Una figura molto utilizzata al giorno d’oggi in tantissimi sport, calcio compreso: Carlo Ancelotti lo usa da diversi anni e i suoi risultati si sono visti”.

Il vice-presidente del Tre Penne infine vuole anche chiudere con una punta di polemica: “Tutti sanno il rapporto che ho con Alessandro Giaquinto (consigliere uscente e candidato d’ufficio,ndr). Entrambi siamo del Tre Penne e molti hanno urlato allo scandalo qualora fossimo entrambi eletti in Consiglio Federale. Io credo che la Federazione sia una cosa ed il Tre Penne un’altra. Chi è in Federazione deve fare solo il suo bene. E se ci sono due o più persone che sono in società di calcio – Tre Penne e no – ma che possano fare gli interessi della Federcalcio ben vengano queste persone. Tutti i membri devono essere coesi. La Federazione, ripeto, dovrà avere uomini fidati, nel punto giusto e responsabili”. La Tribuna Sammarinese