San Marino. Intervista a Simone Grana, candidato consigliere per la Federcalcio

A poco più di due settimane dal voto che riguarderà la presidenza della Federcalcio, nonchè la composizione del consiglio federale, comincia la campagna elettorale. In avvicinamento al 30 gennaio, abbiamo contattato uno dei membri del consiglio federale uscente (candidato d’ufficio).
Il dottor Simone Grana, responsabile del settore medico, sanitario e doping della Federcalcio comincia con illustrare il suo quadriennio sin dagli inizi: “Questi erano i miei primi quattro anni come consigliere. Il primo anno e mezzo è stato di ambientamento: dovevo capire come funzionava l’ambiente della Federcalcio, per me era tutto nuovo. Quando si è fuori da una federazione non si hanno bene le idee chiare, poi una volta dentro si deve avere un periodo di adattamento. Ma posso dire che le cose da fare all’interno di una federazione grande come quella calcistica sono veramente tante. Poi onestamente portare avanti questo impegno in qualità di hobby non è affatto semplice. Quindi se da fuori poteva essere semplice l’operato in Federcalcio, una volta dentro ho potuto notare le insidie e le problematiche che un posto del genere poteva comportare. Personalmente è stata un’esperienza molto bella. Ho ringraziato il presidente Giorgio Crescentini per l’opportunità che mi ha dato e gli sarò per sempre grato. Questo ingresso in federazione mi ha permesso di accrescere la mia cultura calcistica. Un tema che conoscevo inizialmente come atleta e successivamente come medico”.

Grana poi va nel dettaglio di quello che è stato il suo settore di lavoro nell’arco di questi quattro anni appena trascorsi: “Ho avuto la fortuna ma anche la sfortuna di iniziare questo percorso. Nel quadriennio precedente al mio non esisteva quel settore. Era tutto nuovo e questo ha comportato poche critiche al mio operato. Qualsiasi cosa si aggiungeva era una novità per tutti. La “sfortuna” sarà quella che se dovessi essere rieletto, o chi verrà al mio posto, si dovrà rimboccare le maniche e continuare con quanto buono fatto fin’ora. Se si vuole paragonare questa cosa al mondo della musica, quando un’artista fa successo con un album poi quello successivo deve essere all’altezza del primo. Per la serie: riconfermarsi è una bella sfida”.
Il dottor. Grana cita le novità inserite nel San Marino Stadium: “È stato sicuramente il fiore all’occhiello, grazie alle strutture adeguate per recuperare gli atleti. Abbiamo potuto fare diagnosi mirate ai calciatori, visite mediche ottimali, la garanzia e la copertura di assistenza sanitaria alle partite. Questo ultimo punto era una cosa alla quale tenevamo molto e siamo riusciti a garantire copertura totale nel campionato interno, buona parte del settore giovanile di base e le fasi finali del futsal. Su questo ambito, vogliamo avere anche nel futuro una copertura totale per quanto riguardo l’assistenza sui campi.
Inoltre, con un pizzico di orgoglio, posso dire che abbiamo sempre utilizzato personale sammarinese. Questo ha garantito il mantenimento delle risorse all’interno del territorio. È stato utilizzato personale della croce rossa e croce biancoazzurra, entrambe del Titano”.

Grana infine da uno sguardo anche sul futuro: “Non è stato tutto rosa e fiori. Qualche volta ci sono stati scontri verbali, ma tutto ciò deve esistere per migliorare. Le persone non devono essere passive ma ognuno deve dare il proprio contributo. Dunque spero di essere rieletto per dare ancora acqua sufficiente al mulino della Federcalcio. In quattro anni ho potuto dare la mia impronta che però vorrei portare ancora avanti. Il prossimo mandato sarà in ogni caso difficile per tutti perchè sarà quello post-Crescentini. Mi sono permesso di fare anche una battuta sotto forma di metafora che ho raccontato proprio a Giorgio, il quale ha molto riso: credo che si possa paragonare al dopo pontificato di Giovanni Paolo II. Forse eccessivo e blasfemo come paragone ma serve a dare l’idea. Per chi verrà dopo sarà difficile farsi volere bene ed essere apprezzato come ha fatto Crescentini. Abbiamo investito tanto grazie alle risorse ma non c’è stato quel salto in avanti che magari altre piccole federazioni hanno effettuato. Dovremmo mettere tutti nelle condizioni di lavorare per un obiettivo comune: quello di migliorare. Ci si dovrà rimboccare le maniche ed assumersi le responsabilità. Vorremmo aprire le strutture medico-sanitarie anche alle società del Titano se ciò potesse essere possibile. In campo internazionale, credo che si possa fare bene con squadre del nostro ranking. Un’impresa partecipare ai nuovi Mondiali a 48 squadre ma una competizione europea come la Uefa Nations League (competizione che comincerà nel 2018, dopo i mondiali in Russia, ndr) potrebbe risultare molto utile”. La Tribuna Sammarinese