San Marino. “Invece che risposte in Consiglio si discute di parcheggi”. Dall’Upr Roger Zavoli attacca Palazzo: “Ai disoccupati diciamo che abbiamo risolto i loro problemi dando fiato a queste stupidaggini?”

zavoliConsigliere Zavoli, lei è un volto nuovo del Consiglio. Che giudizio da del momento politico?

“È un momento pessimo per la politica”.

Lapidario… Più o meno la stessa opinione che il consigliere Gian Nicola Berti ha espresso nei giorni scorsi su queste pagine.

“Non conta essere al governo o all’opposizione. Sta prevalendo la logica, da parte dell’opinione pubblica, del “tutti uguali”. La genteè frustrata e ha tantissimi motivi per esserlo”.

Perché secondo lei?

“Perché il Consiglio piuttosto che dare segnali forti sembra affan- narsi in discussioni inutili”.

Non le pare di essere un po’ troppo tranchant?

“Le pare? L’ultimo Consiglio è stato monopolizzato dalla polemica dei posti auto riservati ai consiglieri. Una cosa penosa. Penoso chi ha posto la questione ma anche chi, da ruoli di responsabilità, ha amplificato una assurda e ridicola polemica. Mi permetta, per questo, una domanda”.

Prego.

“Ai disoccupati diciamo che abbiamo risolto i loro problemi dando fiato a queste stupidaggini? Non mi pare. Il problema è che la polemica dei parcheggi ha surclassato la questione occupazionale, la crisi di liquidità delle casse dello Stato, i problemi dell’ISS e della sicurezza dei cittadini. Siamo messi molto male. A maggior ragione perché la maggioranza, come spesso gli capita, ha fatto tutto da sola”.

Facile però criticare dalla sua posizione.

“Oltre al Polo del Lusso che orizzonti s’intravedono per San Marino? Ci sono tanti settori precari. La nostra comunità sta vivendo in maniera angosciata il futuro della nostra sanità. Emergono quotidianamente segnali e comportamenti contraddittori.
A scapito della solidità storica dell’ISS. E Banca Centrale? È tutto risolto? Non mi pare proprio”.

Il suo movimento sta costruendo un nuovo soggetto politico con una componente di questa maggioranza AP. Cosa c’è dietro?

“Si tratta di un percorso lineare, di prospettiva e nel rispetto dei ruoli. Auspico che questo confronto si rafforzi ulteriormente senza indugi di sorta. Ho molto apprezzato l’attenzione di Noi Sammarinesi a questa prospettiva. È questo il pensiero unanime dell’Assemblea Upr riunitasi qualche settimana fa”.

Il Ps, vostro alleato, ha siglato un patto col Psd vi sentite traditi?

“No. Saluto, invece, con favore questa scelta che ha visto come protagonisti i segretari Simone Celli e Marina Lazzarini. Mi pare una novità politica importante. Spero, però, perché sia credibile si muova nel segno del rinnovamento”.

Il percorso con Ap nasce in alternativa alla Dc?

“Nasce esclusivamente per costruire. Per tentare di dare un contributo moderno, non ideologico e concreto ai sammarinesi. Non nasce contro qualcuno o qualcosa. Chi ragiona così non ha ancora capito in quale crisi si trova il Paese. Oppure mette in campo i soliti giochini che, differentemente dal passato, non sono più graditi dalla cittadinanza”.

Al suo movimento sono accreditati atteggiamenti ambigui. Come la vede lei?

“Questa è una cosa che mi da molto fastidio. Perché non corrisponde, in alcun modo, al vero. Quando mi sono candidato ci ho messo la faccia e ho preso un impegno con gli elettori. So che la pensano così gli stessi amici del gruppo consiliare, di cui ho conosciuto la serietà in questi mesi”.

Come valuta l’imminente uscita di Giardi e Giancecchi?

“Faccio fatica a comprendere le ragioni di un gesto così estremo e di rottura che spero possa rientrare. Io, Giancecchi e Selva siamo entrati in consiglio da pochi mesi a seguito di vicende giudiziarie, sarebbe molto negativa una decisione del genere dopo gli sforzi per rilanciare il movimento. Personalmente mi dispiace, per me la politica è costruzione e positività. Ad ogni modo ognuno di noi si assume la responsabilità delle proprie azioni”.

Davide Giardi, La Tribuna