San Marino. “IRO…SEI UN MITO”

(Ovvero la storia di colui che ha avuto la genialità di dire che va all’opposizione rimanendo in maggioranza)

Iro Belluzzi rappresenta, dal suo ingresso in Consiglio del 2006 nel PSD in quota Fiorenzo Stolfi, una figura quasi mitologica.

Memorabile la definizione di Augusto Casali, in Consiglio Grande e Generale, quando lo descrisse “il soldatino con il caschetto” pronto e solerte nel difendere il capo corrente Stolfi.

Di lui ci ricorderemo del suo accento tipico del sud delle Marche, della sua affabilità come farmacista (molto amato in quel di Faetano) e di una legislatura (quest’ultima) molto tormenta.

Tormentata perché per “Iro il Mito” non è andata giù la esclusione dal Governo, è poi uscito (con una archiviazione) da una brutta vicenda di lettere anonime e ora si lancia verso il suo (probabile) ultimo miglio politico in LIBERA ribadendo che però rimarrà fedele alla maggioranza.

In verità “Iro il Mito” non è stato troppo fedele alla maggioranza in questi due anni, anzi ha spesso dato contro, soprattutto su un tema delicato: la Giustizia.

E, anche stavolta, a ridosso del completamento delle riforme in materia di Giustizia non se ne sta proprio buono agitando la supercazzola della sinistra che non c’è più.

Se “Iro il Mito” non vuole le riforme della Giustizia è giusto che vada all’opposizione con Repubblica Futura e LIBERA che le hanno sempre osteggiate.

Di converso, però, il suo ex Partito (PSD), la ex Sua lista (NPR) dicano alla maggioranza e al Paese che con le alchimie regolamentari non la si da più “da intendere”.

Il principio del “mi trasferisco dall’amante, ma resto fedele a mia moglie” può andare bene – nel privato – per qualche coppia aperta.

Più difficile in politica…anche se tu sei “Iro, il Mito”.

 

Un sinistrato dai pallosi discorsi sulla sinistra che non c’è