San Marino. Iss, lo scontro con l’ex Dg Bruschi finisce sul tavolo del Magistrato … di Enrico Lazzari

Dure accuse all’indirizzo del dirigente dimissionario: vaccini sammarinesi usati per gli “amici” e orari di lavoro “autocertificati”?

La gestione della Sanità pubblica varca la soglia del Tribunale e, sotto indagine, finisce l’ex Direttore Generale dell’Istituto per la Sicurezza Sociale Alessandra Bruschi. Come si apprende da fonti interne ai Tavolucci, nei giorni scorsi, il Direttore generale ad interim -non è chiaro se a titolo personale o come vertice del Comitato Esecutivo- Sergio Rabini avrebbe depositato un esposto-denuncia in cui si accuserebbe la Bruschi di aver utilizzato le risorse della sanità sammarinese per somministrare vaccini anti-Covid a cittadini italiani che non ne avevano diritto.
Una accusa, ovviamente, al momento tutta da provare ma sulla quale sarebbero già in corso le necessarie indagini mirate ad appurare la fondatezza dell’accusa.

Ex Direttore Generale ISS Alessandra Bruschi

Il duro scontro interno all’Iss e scatenato con le dimissioni e i duri sfoghi dell’Ex Dg, che hanno trovato ampia eco sui media sammarinesi, passa quindi alle carte bollate.

E, ma qui siamo nel mero campo delle ipotesi logiche, l’indebita assegnazione dei vaccini non sembra essere l’unica ombra che pende sul capo della dirigente italiana relativamente a fatti e eventi propri del suo rettorato ai vertici Iss.

Pesanti accuse sarebbero contenute anche in una non meglio precisata relazione predisposta dallo stesso Rabini in sinergia con il Direttore Amministrativo Marcello Forcellini in replica alle pesanti accuse che l’ex Dg Bruschi aveva precedentemente lanciato. Una relazione illustrata e consegnata in seduta strettamente segreta ai membri della IV Commissione Consigliare, quella “Igiene e Sanità” presieduta da Oscar Mina, alla fine del mese di novembre 2021.

Direttore Generale ff ISS Sergio Rabini

Un documento che, in quanto secretato, non è possibile svelare ma sul quale sono trapelate alcune indiscrezioni che -se confermate- metterebbero in dubbio alcuni aspetti della condotta tenuta dall’ex Dg italiano. Secondo queste indiscrezioni, infatti, la presenza al lavoro dell’ex dirigente potrebbe non essere conforme a quanto risulta dai registri delle presenze visto che la stessa non sarebbe -il condizionale è d’obbligo- stata sempre così attenta da ricordarsi di timbrare il cartellino.

Le sue presenze, quindi -sempre secondo le indiscrezioni raccolte e secondo quanto sarebbe contenuto nella relazione segreta “Rabini-Forcellini”- sarebbero in larga misura frutto di una sorta di “autocertificazione”. In pratica dei “pizzini” inviati dalla stessa Bruschi all’addetto che, poi, avrebbe inserito manualmente nel sistema gli orari di accesso e uscita dal lavoro.

Direttore amministrativo ISS Marcello Forcellini

Ciò, ovviamente, non significa di per sé che questi orari non siamo conformi alla realtà, ma il dubbio appare giustificato. Se realmente le cose sono andate così, perchè l’ex Dg, come tutti, non avrebbe sempre ricordato di timbrare il cartellino all’ingresso e all’uscita? Se non altro per “buon esempio” verso gli altri dipendenti…
La cosa, peraltro, sarebbe facilmente verificabile grazie ad un “bug” tecnico del sistema di timbratura dell’Iss. Difatti, quando la stessa timbratura avviene alla macchinetta apposita, il sistema la registra utilizzando anche le lettere maiuscole mentre se viene inserita nel sistema manualmente, dall’addetto, le lettere maiuscole spariscono e l’intera registrazione viene scritta in lettere minuscole nel rapporto.

Dunque, non si placa lo scontro attorno all’Iss. Anzi, le polemiche sembrano ormai aver lasciato il campo alle carte bollate. Sarà la Magistratura a scrivere la parola fine a questo durissimo scontro consumato sulla testa dei malati e dei cittadini sammarinesi?

Enrico Lazzari

Il giornalista Enrico Lazzari