San Marino. ISS: Mancata prevenzione costa 2,6 milioni

ManzaroliTroppe richieste, e anche redatte male, poca attenzione alla segnalazione degli stati morbosi e la necessità di innalzare il livello di prevenzione per quanto riguarda i tumori “professionali”. Ma anche una “sensibile” diminuzione dei costi per gli indennizzi, quantificabile in 80mila euro all’anno.

Il rapporto annuale sullo stato della salute sul lavoro per il 2013, presentato ieri mattina all’ospedale di Stato di San Marino, fa emergere una serie di spunti su cui basare le linee di indirizzo future.

L’Istituto per la sicurezza sociale, spiega infatti il direttore sanitario Dario Manzaroli, “si regge su tre gambe e una di queste è la prevenzione, che va rafforzata”. Anche a livello legislativo e di personale. Allo stesso tempo, però, aggiunge, non deve diventare uno “strumento improprio per vantaggi personali che distorcono il sistema”.

Oltre all’alto numero di denunce, 75 presentate da 25 lavoratori nel 2013, di cui solo 27, il 36%, riconosciute come malattie professionali, non va dimenticato il monte ore “impressionante” delle giornate di malattia. uno studio retroattivo sull’assenza dal lavoro, condotto da Patrizia Dra- gani, mostra infatti che 11 lavoratori cui nel 2013 è stata riconosciuta una malattia professionale, nei cinque anni precedenti hanno accumulato 727 giorni di malattia, 66 di media, 13 all’anno.

Senza dimenticare che le 48 denunce su 75 valutate patologie comuni, e dunque respinte, evidenziano la “notevole disinformazione dei medici” che redigono la richiesta. Tornando ai dati, dei 25 lavoratori (20 maschi, 5 femmine, 24 attivi, un pensionato) che hanno presentato richiesta di pensione privilegiata per malattia professionale, 17 hanno ottenuto almeno un riconoscimento e sei sono stati indennizzati.

Così nel 2013 la spesa complessiva per le pensioni, 186 quando erano 201 nel 2011, è sceso a 763,6 mila euro. Per quanto riguarda le patolo- gie, le più diffuse sono le neuropatie da compressione, le malattie muscolo tendinee e le otopatie professionali, in particolare l’ipoacusia da rumore, che risulta la patologia più frequente, seguita dalla discopatia lombare. I luoghi di lavoro più “pericolosi” sono invece l’industria di costruzioni, 6 patologie delle 27 riconosciute, seguita da quella alimentare, 4, e chimica, 3.

Nel 2013, prosegue il report, sono state effettuate 134 revisioni sulle malattie professionali di 90 persone, un numero elevato probabilmente dovuto a un ritardo sulla tabella di marcia dei controlli triennali: 126 le conferme, due miglioramenti, un peggioramento e cinque revoche. Nel 2013 sale il numero di segnalazioni di stati morbosi, 29 rispetto alle 9 del 2012.

Un dato “positivo”, segnala il report, perché frutto del confronto con i medici del lavoro e dell’’aggiornamento delle linee guida. L’ipoacusia è lo stato morboso più segnalato, 24 casi. Sono stati invece 191 i giudizi di inidoneità totale o parziale alla mansione specifica. Di questi il 27%, 51 casi, riguardano dipendenti pubblici, percentuale che sale al 54% per l’inidoneità totale. A conferma che “nella Pa c’è grande spazio da recuperare sulle condizioni di lavoro, serve un grosso investimento”. (…) San Marino Oggi