Mentre il caso targhe si sta avviando verso una soluzione, ora che c’è stata una ripresa dei rapporti con l’Italia, altre problematiche legate proprio a quei rapporti stanno emergendo. E’ stato così un lettore a segnalare al nostro giornale una situazione per certi versi analoga che ripropone in piccolo quella del caso targhe. Racconta il lettore che a causa della mancata firma di accordi specifici con l’Italia, fermi al 2002, i sammarinesi che pur muniti di patentino si recano oltreconfine a cercare tartufi (ma anche funghi) rischiano di dover pagare una multa che si aggira sui 1700 euro. All’italiano che invece dovesse essere sorpreso sul nostro territorio intento nella medesima attività verrebbe comminata una multa di appena trenta euro anche se non di rado si tenderebbe a chiudere un occhio. Ci sarebbe dunque una sproporzione evidente tra le misure adottate dall’Italia e quelle in vigore a San Marino. “La cosa che considero più grave – ha detto il sammarinese – è che la maggior parte delle persone non è a conoscenza di questo rischio e magari pensa che gli accordi siano tuttora in vigore. Invece il rischio è quello di trovarsi con una brutta, bruttissima sorpresa. Io mi sto dando da fare in tutti i modi affinché questi benedetti accordi vengano firmati. So che l’associazione tartufai si sta impegnando moltissimo per ottenere un risultato concreto e dunque la speranza è che si possa andare veloci verso una soluzione. Nel frattempo è bene che le persone sappiano a quali rischi vanno incontro. A me è capitato di essere fermato e che mi abbiano detto di essere nell’illegalità pur avendo dato regolare esame, è come se guidassi un’auto senza patente. A quel punto ho anche pensato di smettere visto che la mia è una passione e se devo avere il patema di non essere pienamente in regola, non ne vale più la pena. Spero che come per il caso targhe, qualcosa possa muoversi”.
