San Marino. Ivan Foschi, Sinistra Unita: “Troviamo un’alternativa valida alla Dc”. L’intervista di Stiven Ciacci, La Serenissima

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Politico di lungo corso, gia? segretario di Stato per la Giustizia dal 2006 al 2008, periodo nel quale si e? caratterizzato per aver realizzato una parziale riforma della procedura penale sammarinese nota anche come “Giusto Processo” e leader carismatico della sinistra sammarinese di questi ultimi anni, Ivan Foschi affronta con noi diversi argomenti all’ordine del giorno dello scenario politico attuale.

Ivan, partiamo dall’attualita? e affrontiamo il tema dell’immigrazione. In questi giorni vediamo fili spinati, muri alzati e scontri: l’Europa e? in guerra?

“L’Europa si trova divisa tra sensibilita? molto diverse. Da un lato Paesi come la Germania che si mostrano leader anche nell’accoglienza e altri, come alcuni Paesi dell’Est che si arroccano su posizioni anacronistiche del tutto antistoriche. E? singolare che proprio l’Ungheria, che fu il primo Paese ad ab- battere la cortina di ferro, oggi senta tanta nostalgia dei muri tanto da pensare che anziche? affrontare i problemi sia meglio chiuderli fuori dalla finestra e fare finta di non vedere”.

Cosa puo? fare San Marino in tutto questo?
“San Marino puo? e? deve fare la sua parte, non tanto in termini quantitativi, poiche? i numeri sarebbero comunque nell’ordine delle decine, ma richiamandosi alla sua vocazione storica all’accoglienza che e? culminata durante la II Guerra mondiale nel dare asilo a 100.000 profughi, episodio di cui tutti andiamo ancora oggi giustamente fieri”.

Parlando sempre di Europa, sembra che il percorso di avvicinamento all’accordo di associazione fra San Marino e l’Ue stia proseguendo a fasi alternate. Pensa si stia procedendo nel modo giusto? Quali valutazioni intende fare rispetto a questa trattativa estremamente importante per il nostro paese?

“A me pare che nella maggioranza non ci sia la necessaria coesione per portare avanti un percorso virtuoso di integrazione europea. Da un lato ci sono forze come il Psd, decisamente convinte di questa necessita? e altre, come la Dc, da sempre molto recalcitranti su questo tema. Questo genera il risultato che tutti vediamo: una trattativa che sembra andare avanti a singhiozzo, con notevoli tempi morti, e senza che governo e maggioranza abbiano espresso una posizione chiara e univoca sulle priorita? da conseguire al tavolo negoziale e sulle peculiarita? che abbiamo intenzione di mantenere.

Tutto cio? fa percepire idee molto confuse e poco interesse per l’Europa che invece dovrebbe essere una tappa fondamentale per rilanciare il nostro Paese. La paura di confrontarsi con l’Unione, dietro a concetti come quello di sovranita?, tirato in ballo piuttosto a sproposito, nasconde in realta? la resistenza ad accettare un quadro di regole internazionalmente condivise, per il timore di qualcuno di perdere alcuni privilegi retaggio del vecchio sistema e dovere considerare la via della trasparenza come una via veramente irreversibile. Non nascondiamocelo: anche se sembrano tutti sostenitori del cambiamento, ci sono ancora diversi soggetti che sotto sotto confidano ancora di potere tornare indietro all’epoca dell’opacita? e dell’assenza di regole!”.

Uno dei temi che hanno sempre contraddistinto il suo partito e? sicuramente la battaglia fatta sulla questione morale: come giudica gli stralci di interrogatorio che stanno emergendo in questi giorni che evidenziano, se mai ce ne fosse bisogno, un  rapporto tra politica, classe dirigente e malaffare continuo e dannoso per il Paese?

“Gia? da alcuni anni il Paese ha scoperto prepotentemente la ‘questione morale’. Fino al 2012, anno della Commissione di Inchiesta su Fincapital, al solo parlarne si veniva indicati come visionari o addirittura nemici del Paese! Siamo stati i primi a discutere di infiltrazioni mafiose, sin dal 2007, da posizioni di governo, quando sembrava di trattare di fantascienza e venivamo accusati di non occuparci dei problemi veri. Oggi gli sviluppi giudiziari ci hanno dato ragione. Non lo dico per rivendicare dei meriti ma per sottolineare che la cultura della legalita? e? di vitale importanza per mantenere alta la guardia e tenere i fenomeni malavitosi lontano dalla nostra societa?., Al di la? delle responsabilita? penali, su cui si pronuncera? la Magistratura, le inchieste hanno mostrato una forte concentrazione di malaffare, grazie ai numerosi intrecci tra politica e affari che hanno portato ad una inevitabile degenerazione in malaffare, corruzione, voto di scambio e, di conseguenza, anche ad una alterazione della vita democratica del Paese”.

Cosa deve fare la politica per cambiare definitivamente questo sistema “malato”?
“La politica deve cambiare radicalmente metodo. Il rinnovamento delle Istituzioni non e? un mero fatto anagrafico, poiche? ‘eta?’ non fa sempre rima con ‘novita?’, ma passa per un sistema di regole chiare, non interpretabili, e soprattutto per la fine del potere concessorio del Congresso di Stato e delle Commissioni di nomina politica. Cosi? facendo, la discrezionalita? e? finita per diventare arbitrio e ha dato origine al sistema corruttivo di cui tanto si parla oggi. Dobbiamo quindi stroncare sul nascere questi comportamenti per evitare che riprendano piede e ci ritroviamo a parlarne 10 o 20 anni dopo che sono stati commessi”.

Parliamo di lavoro. Cosa manca e cosa non ha fatto la maggioranza per ridurre l’enorme disoccupazione?

“Il lavoro e? stato uno dei temi di maggiore insuccesso di questo governo. Vediamo la continua modifica delle norme sull’occupazione nella spasmodica ricerca di qualche coniglio dal cilindro che pero? finisce sempre per gravare sulle spalle dei lavoratori o di chi il lavoro lo cerca. Oltre ad essersi fortemente ridotte le cifre dell’occupazione, si e? ridotta anche la sua qualita?: sono diminuite ulteriormente le tutele cosi? come le retribuzioni percepite poiche? il governo, non riuscendo a rilanciare gli investimenti, possa non solo ‘provarci’ ma avere i numeri per risultare vincente”.

Dall’altra parte si intravede un “mucchione” all’orizzonte con tutte le forze tradizionali in un unico schieramento, si puo? battere una possibile coalizione del genere?

“La politica e? sempre in movimento e nessuno scenario si puo? dare per certo”.

Il Psd e il Ps hanno riallacciato i rapporti, se vi chiedessero di entrare in una grande coalizione di sinistra quale potrebbe essere la vostra risposta?

“Non darei nulla per scontato.

La certezza, per quanto riguarda Su, e? quella di volere realizzare uno schieramento di ispirazione progressista, quindi di centrosinistra, che rappresenti una valida alternativa alle politiche di conservazione rappresentate storicamente e culturalmente dalla Dc”.

Da uomo politico di grande esperienza qual e?, pensa si vada ad elezioni a breve? Crede siano opportune?

“Sulle elezioni non faccio mai previsioni poiche? bisognerebbe essere sempre pronti e non preoccuparsi del consenso solo in campagna elettorale”.

Stiven Ciacci, La Serenissima