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  • San Marino. IVG, la sentenza americana è un salto nel passato più oscuro. Cosa succederà sul Titano? … di Alberto Forcellini

     

    È mai possibile che nell’era della modernità, della democrazia, del pluralismo, dei diritti umani, ci siano ancora persone che non riescano a rispettare la libertà di scelta? Per quale motivo le convinzioni di uno devono essere imposte ad un altro? Parlando di IVG, a parti invertite, c’è mai stato qualcuno che abbia voluto costringere ad abortire una persona che non vuole farlo?

    In qualche maniera, tutti sono contrari all’aborto e mai lo farebbero, a meno che, per qualche ragione patologica, sociale, familiare, economica, relazionale, la donna non vi sia costretta. E allora perché complicarle la vita, esporla a rischi, quando l’IVG si può fare sotto controllo medico, con tutte le tutele, e non più affidandosi alle mammane?

    La sentenza con cui tre giorni fa la Corte Suprema USA ha ribaltato il pronunciamento a favore dell’IVG emesso dalla stessa Corte 50 anni prima, sembra aver fatto regredire l’America di secoli. Un tonfo in pieno Medioevo. Un ritorno a quel conservatorismo che con la fine della guerra fredda aveva imposto un ripensamento sul ruolo imperialista assunto dall’America sulla scena mondiale ed era sfociato in quel motto “America First!” che aveva riportato le destre al potere con Donald Trump. Il quale, anche in questo caso non si è smentito e ha commentato la sentenza della Corte Suprema come “volontà di Dio”.

    Peccato che Dio non c’entri nulla in questo tipo di scelte molto umane e molto imperfette. Anche perché, di questi tempi, Dio dovrebbe avere altro da fare… che non favorire le vittorie postume di Trump! Con questa sentenza ora gli Stati americani sono liberi di introdurre divieti o restrizioni all’aborto e in 13 Stati tra cui Texas è scattato subito il divieto.

    Da queste prime reazioni emerge l’immagine di una nazione spaccata in due. Un paese polarizzato come non mai dal 2016, cioè dalla vittoria elettorale di Trump. Due Americhe. E mentre gli antiabortisti festeggiano, le piazze si riempiono di donne e di associazioni che sostengono la libertà di scelta. Secondo le prime stime, il ritorno al passato toccherà direttamente 36 milioni di donne, quelle che vivono nei Red States a guida repubblicana, una buona metà del totale degli Stati americani. Le nuove restrizioni e proibizioni costringeranno le persone che hanno bisogno di sottoporsi alla procedura a percorrere centinaia di chilometri in più per accedere a cliniche abilitate, e verosimilmente ingolferanno sistemi di prenotazione e attese.

    La guerra della destra istituzionale americana ai diritti acquisiti è solo all’inizio. Il giudice conservatore Clarence Thomas ha allegato alla decisione un parere formale che indica i prossimi obiettivi della riscossa dei reazionari: la sentenza Obergefell v. Hodges, che nel 2015 ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso, e Griswold v. Connecticut, quella del 1965 che ha permesso alle coppie americane di accedere liberamente ai contraccettivi senza limitazioni da parte dello Stato.

    Insomma, si ricomincia da capo. Cosa succederà a San Marino che, sull’IVG, non ha ancora detto l’ultima parola?

    In teoria non dovrebbe succedere niente perché il popolo “ha parlato” e il popolo è sovrano! Ciò non toglie che il comitato contrario trovi nuove frecce per il suo arco. E potrebbero essere frecce avvelenate, come è stata avvelenata tutta la campagna referendaria.

    Ben si può comprendere la “fretta” del comitato promotore, segnata in questi giorni da una presa di posizione pubblica contro le lungaggini della politica. In effetti però, l’iter di promulgazione della legge è nei tempi previsti, tutto è avvenuto entro le scadenze fissate e si può immaginare che sia interesse delle forze parlamentari portare a casa il risultato rispettando i tempi e la volontà popolare. Tutto ciò, affilando le armi per frenare i mille tentavi che si stanno mettendo in campo per limitare il ricorso all’IVG da parte della donna, spesso con subdoli espedienti per niente mascherati da fanatismo religioso. Ci hanno raccontato che ci sono gruppi che si riuniscono tutte le sere per recitare un rosario per i bimbi mai nati.

    Sarebbe fin troppo facile raccontare i massacri perpetrati dai cattolici contro le donne e i bambini di altre razze e religioni, contro le streghe, contro ebrei e protestanti. Ma diciamo che erano altri secoli e che molte cose sono cambiate.

    Ora se è vero che sono cambiate, lasciamo la religione dentro le chiese e l’esercizio dei diritti alle sedi civili. Poi ognuno la pensi come vuole, senza obbligare gli altri alle sue stesse scelte. Questa è la vera religione e questa è la vera democrazia.

    Affermando questi concetti in maniera verbale all’interno di un gruppo di persone, qualcuno ha obiettato: e allora coi vaccini? Non siamo stati tutti costretti? Secondo noi, il paragone è improponibile perché la gravidanza non è un virus, e non ha mai contagiato nessuno. Per questo, la donna dovrebbe essere sempre libera di scegliere se accettarla o meno. E oggi, a maggior ragione, i partiti e i Consiglieri che hanno sempre sostenuto l’IVG dovrebbero cercare di fare quadrato contro l’oscurantismo dilagante.

    a/f