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La campagna referendaria è cominciata proprio male.
Peggio di così non poteva essere! Se continua con quest’andazzo”, come è prevedibile che sia, ci sarà da piangere e non poco. Sarebbe bene che sia messa in campo in questa guerra fra abortisti e non abortisti meno arroganza e meno aggressività e più’ comprensione sulle singole opinioni espresse dai singoli contendenti.
Aggressione ed arroganza sono prerogative che si addicono agli insoddisfatti che tendono a scaricare tutte la loro frustrazione sulla loro tastiera.
La Repubblica con tutto quest’odio che la politica e il suo staff sta seminando in questi ultimi anni, non avrà alcun futuro.
Il primissimo scontro fra i favorevoli e i contrari al quesito referendario, è avvenuto su un manifesto, decisamente di indubbio gusto, che ha suscitato giusta indignazione in molti cittadini, per essere obbiettivi indignazione che però non ci fu verso altri manifesti a sfondo sessuale che pur velati erano ben comprensibili e che facevano bella mostra di se’ lungo la superstrada.
Ma tant’è! Ormai c’è chi ha il paraocchi a destra chi a sinistra, una situazione che divide i sammarinesi in ogni occasione in guelfi e ghibellini.
Con il proseguire di questa campagna referendaria, erroneamente o ad arte definita da molti per la vita o per la morte, la speranza é che si gelino i bollenti spiriti e il fanatismo figlia di ogni ideologia torni nei binari e nei canoni di civiltà e della convivenza pacifica.
Questa che stiamo subendo, non è una guerra per la conquista del potere e della stanza di comando, che sembra mancare a molti, che è quella delle elezioni politiche, ma per la difesa e il riconoscimento dei diritti umani.
Paolo Forcellini