Basta con il silenzio!
Basta con l’omertà!
Basta con gli interessi di pochi che hanno affossato le casse dello Stato!
È il momento di fare chiarezza su chi, nella politica, ha spalancato le porte alle manovre della Cricca, contribuendo a portare San Marino sull’orlo del default.
La richiesta di una Commissione Consiliare d’Inchiesta non è più una proposta! L’ho consegnata personalmente mercoledì scorso alla Reggenza ed ai Segretari di Stato: è un grido di giustizia che viene dalla nostra gente, dai sammarinesi di ogni colore politico, di ogni fazione e dalla gente comune! È il momento di mettere da parte le divisioni e unirci per combattere questo scandalo ormai insopportabile e ingiustificabile.
Abbiamo perso più di un MILIARDO di euro, e questa è solo la punta dell’iceberg.
Il nostro debito cresce, e il peso di questa situazione non grava su chi ha orchestrato il disastro, ma su noi cittadini, sui nostri figli, sul nostro futuro. È ora di sapere chi sono i politici che hanno facilitato questo sistema. Chi ha permesso che i nostri soldi finissero nelle mani sbagliate? Chi, con le sue azioni o con il suo silenzio, ha messo gli interessi personali o quelli di pochi al di sopra del bene della Repubblica?
Le prove ci sono: ora vogliamo risposte. Non stiamo parlando di supposizioni o accuse generiche. Stiamo parlando di prove concrete, di registrazioni, documenti e testimonianze presenti nei procedimenti penali. Ci sono intercettazioni, ci sono carte che raccontano una verità che per troppo tempo è stata ignorata. Sappiamo che ci sono politici che hanno agito non per il bene del Paese, ma per favorire gli interessi della Cricca. Ora dobbiamo fare i nomi e cognomi di questi complici.
Questa non è una caccia alle streghe. È un dovere verso il Paese.
È una necessità per ricostruire la fiducia nelle istituzioni, per ridare dignità alla nostra Repubblica. La politica non può continuare a nascondersi dietro scuse, tattiche dilatorie o defezioni strategiche. Chi non vuole questa Commissione ha qualcosa da nascondere. Punto.
Se si oppongono, è perché sono complici
La realtà è chiara: chi si oppone a questa Commissione non vuole che la verità venga a galla. Non vuole che i sammarinesi sappiano chi ha tradito il proprio mandato e la propria gente. E questo perché, molto probabilmente, è lui stesso complice. Non ci sono più spazi per le mezze verità o per le assenze strategiche. Ogni consigliere ha il dovere morale di sostenere questa iniziativa, senza se e senza ma.
Un impegno che non può aspettare. Lunedì, nell’Ufficio di Presidenza, questo tema deve essere portato immediatamente all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale. I cittadini lo chiedono, lo pretendono. Non possiamo aspettare. Ogni giorno che passa è un giorno in cui la verità viene nascosta, un giorno in cui i responsabili si illudono di poterla fare franca.
San Marino merita risposte, e le merita adesso. Non c’è spazio per tattiche dilatorie, per defezioni dell’ultimo minuto o per chi si fa trovare “improvvisamente indisposto”. Questo è un test per la nostra classe politica: vedremo chi ha il coraggio di schierarsi dalla parte dei cittadini e chi invece preferisce proteggere il vecchio sistema, fatto di complicità, silenzi e tornaconti personali.
La Cricca ha distrutto il Paese. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a ruberie, conflitti di interesse, mancanza di controlli e giochi di potere che hanno messo in ginocchio la nostra Repubblica. E non stiamo parlando solo di errori o di sviste. Stiamo parlando di azioni deliberate, di scelte fatte per favorire pochi a discapito di tutti. È ora di chiedere conto a chi ha permesso questo scempio. È ora di sapere chi ha avallato questo sistema.
Ogni sammarinese sa quanto abbiamo perso. Non solo denaro, ma anche credibilità internazionale, fiducia nelle istituzioni e speranza in un futuro migliore.
La Cricca ha agito indisturbata per troppo tempo, e alcuni politici ne sono stati complici, che piaccia o no.
Un messaggio ai sammarinesi. Questa Commissione non è solo una questione politica. È una questione di dignità nazionale. È un modo per dire al mondo che San Marino non tollera più la corruzione, l’omertà e gli interessi personali. È un modo per ridare speranza a chi crede ancora in un futuro pulito e giusto per la nostra Repubblica.
Chi si oppone, sappiatelo, lo fa perché ha qualcosa da nascondere. E chi ha qualcosa da nascondere è nemico di San Marino. Non accettiamo scuse, non accettiamo ritardi. Questa Commissione deve nascere ora. I sammarinesi hanno il diritto di sapere, e chi si oppone alla trasparenza tradisce il proprio mandato.
Non c’è più tempo per il silenzio. Ogni consigliere deve assumersi le proprie responsabilità. Ogni cittadino deve pretendere chiarezza.
Ogni assenza, ogni defezione, ogni silenzio equivale a una confessione di complicità. Non possiamo più tollerare che pochi distruggano ciò che generazioni di sammarinesi hanno costruito con sacrificio e impegno.
San Marino deve voltare pagina, ma per farlo dobbiamo prima conoscere tutta la verità.
La Commissione d’Inchiesta è il primo passo, e dobbiamo farlo adesso. Non è solo una questione politica, è una questione di giustizia, quella che i sammarinesi pretendono!
Marco Severini – Direttore di GiornaleSM