San Marino. La Commissione ESTERI prende atto delle dimissioni dell’ambasciatore Clelio Galassi nel giorno del suo interrogatorio in tribunale

GALASSIStralcio del sunto redatto dall’Agenzia Dire sulla seduta della commissione Esteri di quest’oggi.

Comma 1 bis. Presa d’atto delle dimissioni di Clelio Galassi quale Ambasciatore in Vaticano.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari Esteri: “La nomina del signor Clelio Galassi è avvenuta dopo le dimissioni del precedente ambasciatore. Non è avvenuta senza fare considerazioni, né per quanto riguardava la persona rispetto la sua carriera politica e onorabilità, né senza considerare la sede di destinazione. La nomina ha avuto un congruo tempo di riflessione, la segreteria Affari esteri ha voluto verificare le situazioni che in quel momento lo riguardavano. Non ci sono state in via informale controindicazioni, né elementi probanti ragioni per non attivare quella nomina. Non credo che la carriera politica di una persona, per quanto lunga, piena di eventi e contraddizioni, sia un motivo per negare questa nomina. La questione è venuta all’attenzione quando si è parlato, qualche mese fa, dell’indagine relativa a determinati conti, la cosa è diventata di dominio pubblico con la vicenda dell’arresto di Gatti, molto recente. In quel momento la segreteria si è subito attivata con l’ambasciatore Galassi che veniva citato dalla stampa, in stralci di ordinanza pubblicati malgrado la loro riservatezza. L’ambasciatore ha presentato dimissioni immediate, il congresso di Stato ha deliberato in merito e comunicato la cosa alla Santa sede. Il Dipartimento non ha fatto comunicazioni perché attendevo la presa d’atto odierna della Commissione, non c’era alcuna riluttanza. Nei comportamenti che ci sono stati non ravviso malafede, ravviso solo una spiacevole vicenda che riguarda un avviso di garanzia che, toccando un incarico così importante, e una persona con un tale passato politico, non è indifferente e avrei preferito non accadesse. Ma avevamo tutti gli elementi per pensare che questo non dovesse accadere”.

Luca Santolini, C10: “Il segretario dice due cose, nel momento in cui c’è stata la nomina, a fine aprile 2014, effettivamente, non c’erano ancora sulla figura di Galassi notizie che lasciassero intendere dei reati potenzialmente commessi. Ma è vero che ad aprile 2014 era già di dominio pubblico l’ambito di indagine su cui stavano proseguendo i magistrati relativamente al Conto Mazzini che andavano a rilevare un’associazione a delinquere ad ampio raggio che toccava vertici dei principali partiti, tra cui quello dello stesso Galassi”.

Marco Podeschi, Upr: “Ritengo a differenza di Santolini che la nomina che ha fatto il governo in primavera 2014 fosse legittima e sensata in termini politici. Però il collega Santolini ha dimenticato il dettaglio ‘cellule staminali’ del 2014. E allora anche se la scelta era legittima, il governo qualche riflessione poteva farla, anche se dettata da motivi diversi dall’affaire Conto Mazzini. Lei segretario si è speso molto per recuperare l’immagine del Paese, mi spiace quando dite che vi impegnate per cambiare il Paese e poi cadono le braccia quando avvengono eventi come questi che con un po’ di lungimiranza si potevano evitare. Spero che il congresso di Stato con solerzia provveda a coprire questo incarico importante, mostrando che San Marino può avere dei problemi ma sa porvi rimedio adeguatamente e limitando al minimo le ricadute di immagine”.

Tony Margiotta, Su: “Su alcuni giornali è uscita una notizia importante lo scorso maggio in cui si diceva che su Gatti e Galassi erano in corso accertamenti bancari. Come rappresentante dello Stato,  quando si parla di nomine importanti, lì mi sarei aspettato da parte sia dell’interessato ma anche del governo una presa di posizione. Invece c’è stato il solito silenzio. Capisco che per la Dc la non candidatura nella lista del 2012 ha portato a dover dare una buona uscita importante. Ma credo anche che nel 2014 c’è stata questa nomina, allora inattaccabile, ma nel maggio 2015, dopo l’operazione resa pubblica dai giornali, mi aspettavo una presa di posizione del diretto interessato  e della segreteria di Stato. Invece solo oggi ci ritroviamo alla presa d’atto delle dimissioni dell’ambasciatore del Vaticano”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “E’ una situazione avvilente per il Paese. La mia sensazione è quello di uno sfaldamento continuo del substrato che regge San Marino. Temo per la valenza che avrà d’ora in avanti la classe politica, in cui mi ricomprendo, e trovo disdicevole e un po’ farlocco venire qua a difendere l’indifendibile. Galassi giurò il 29 aprile 2014. Il segretario di Stato dice che la carriera politica di Galassi parlava per sé e che non vi erano presupposti. Il 21 maggio 2015 esce un articolo di Antonio Fabbri sull’Informazione in cui si dice che erano disposti accertamenti sui movimenti bancari di Galassi. Lei segretario di Stato ha dovuto aspettare di venire oggi, dopo cinque mesi, a portare una delibera di dimissioni. E’ un uomo del suo partito, ma lei ha avuto 5 mesi da quell’articolo. Qui c’è l’abitudine a dare la colpa agli organi di stampa che invece per fortuna non si sono adattata a fare quello che fa la politica”.

Marco Gatti, Pdcs: “Condivido l’intervento di Podeschi, quando dice che al momento della nomina c’erano tutte le condizioni per ritenerla legittima. Ritengo poi che sul procedimento che sembrava essere in capo a Galassi la segreteria di Stato abbia fatto tutte le verifiche del caso, prima di proporre alla commissione Affari esteri Galassi quale ambasciatore in Vaticano.
In questo Paese la certezza del diritto tutta la vogliamo, ma non riusciamo a capire cosa significhi. Devono essere chiari i momenti in cui obbligatoriamente cessano gli incarichi, poi ci sono scelte personali, al di là delle obbligatorietà previste dalla legge. Abbiamo discusso più volte se questo ci dovrebbe essere con il rinvio a giudizio, con l’avviso di garanzia, oggi qui diciamo che debba esserci quando un giornale scrive su di te. E’ un dibattito che dovremo anche concludere, perché a seconda di chi ci troviamo davanti, a seconda delle simpatie, diciamo quando si dovrebbe lasciare l’incarico. Rispetto pienamente la scelta di Galassi di lasciare l’incarico nel momento in cui riceve l’avviso di garanzia. Nel 2014, al momento della nomina, non credo pensasse di essere coinvolto nell’indagine Conto Mazzini. Dobbiamo commentare stando nel rispetto della dignità delle persone e delle leggi. Al momento dell’arrivo delle dimissioni, bene ha fatto il segretario a presentare l’inserimento di un comma, bene fa la commissione ad accettare le dimissioni e i partiti bene farebbero a mettersi ad un tavolo per decidere quando per legge decade o meno un ruolo”.

Paride Andreoli, Ps: “Questo dibattito è il preludio di quello che inizierà lunedì in Consiglio. E’ giusto perché è dovere della politica discuterne, ma l’importante è non trasformare l’Aula parlamentare in un’aula di Giustizia, abbiamo i nostri magistrati cui la politica deve sostenere e lasciar fare il loro lavoro.

Bene ha fatto il segretario a proporre una discussione serena su un argomento che comunque rattrista perché i media anche esterni ne danno ampia informazione e mettono in risalto le difficoltà del Paese. Questo deve preoccupare i politici e  tutti i partiti di maggioranza e minoranza e il governo”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato replica: “Mi spiace che il consigliere Zeppa abbia un problema di fastidio generale riguardo alla presenza del segretario Valentini. Non mi voglio sottrarre alle mie responsabilità, ma questo fare intimidatorio non mi piace e non rappresenta la funzione che dobbiamo svolgere. Se guarda il rapporto tra le nomine fatte da me e le revoche di nomine che non ho fatto io, si accorgerà che prevalentemente ho dovuto fare delle revoche. Forse è documentabile che questa segreteria non abbia colpe gravi su come si fanno gli ambasciatori. Ne parleremo lunedì ma guarda caso determinati fenomeni vengono a galla dal 2010 in poi. Magari se ci pensiamo riusciamo a guardare le cose con occhio meno strabico”.

La Commissione prende atto delle dimissioni dell’ambasciatore Clelio Galassi.

San Marino, 23 Ottobre 2015/01