Dopo lo stop delle scorse settimane e nel giorno di un nuovo sciopero generale, la Commissione Consiliare Finanze è tornata a riunirsi questa mattina per proseguire l’esame della riforma dell’Imposta Generale sui Redditi. I lavori sono ripartiti dall’articolo 20 del progetto di legge, in un clima teso per le proteste delle opposizioni, che hanno chiesto spiegazioni sullo stato dei negoziati fra governo e sindacati e sulle modifiche promesse alla riforma.
“Continuiamo a ritenere che questa riforma debba essere completamente ritirata”, ha ribadito Nicola Renzi (Repubblica Futura), criticando la mancanza di chiarezza sui risultati del confronto. Gaetano Troina (Domani Motus Liberi) ha denunciato l’esclusione delle opposizioni dal dialogo con le parti sociali: “Vi ripresentate oggi come se nulla fosse successo nel mezzo. Mi preoccupa questo modo di procedere”. Sulla stessa linea Sara Conti e Emanuele Santi (Rete), che hanno contestato la norma sulle donazioni limitate ad associazioni residenti in territorio, ritenendola restrittiva e discriminatoria.
Il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti ha illustrato l’impostazione generale del governo e i correttivi emersi dal dialogo con le parti sociali. I punti chiave riguardano la SMAC, il Trattamento di fine rapporto, la neutralità fiscale e il netto in busta paga. Tra i correttivi prospettati: riduzione dei consumi massimi deducibili da 6.000 a 5.000 euro con maggiorazione dell’aliquota al 18%, aumento del tetto carburante a 1.500 euro e soppressione del raddoppio del TFR.
Sul fronte politico, le opposizioni hanno incalzato l’esecutivo anche sull’impatto effettivo della riforma. “Un reddito da lavoro autonomo di 50.000 euro verrà a pagare 1.170 euro in meno di tasse? Spiegateci questa cosa”, ha domandato Renzi. Il Segretario Gatti ha risposto con dati tecnici: un professionista con stesso reddito l’anno scorso pagava 8.500 euro, oggi 7.830; un dipendente, invece, paga 5.627 euro, con una differenza di 2.203 euro.
Nel corso della seduta, approvati con voto di maggioranza gli articoli dal 20 al 26 del provvedimento, riguardanti anche incentivi alle imprese, sanzioni fiscali, modalità di liquidazione e proroga della scadenza per la dichiarazione dei redditi al 31 luglio. L’emendamento soppressivo delle opposizioni è stato in ogni caso respinto su ciascun articolo.
Resta alto il livello di confronto politico e sindacale: mentre in Aula si votava, migliaia di lavoratori manifestavano nuovamente in Piazza per chiedere una revisione della riforma. Nel pomeriggio i commissari si incontreranno con le organizzazioni sindacali, prima di riprendere i lavori alle 14.30.
Il report completo di AskaNews: 20251007- Commissione Consiliare Permanente III – martedi 7 ottobre 2025 mattina (1)-1