San Marino. La Consulta alza la voce. In corso d’opera un progetto relativo allo spostamento di parte del museo dell’emigrante.

valentiniTavoli di confronto con la politica attivi entro maggio.

Nella tarda serata di ieri sono terminati i lavori della trentottesima consulta dei cittadini sammarinesi residenti all’estero, ed è stata formalizzata e pubblicata la risoluzione conclusiva.

Ecco uno dei passaggi più significativi: “Le Comunità dei sammarinesi residenti all’estero (…) Rilevano ancora una volta con estremo rammarico il permanere di un atteggiamento dilatorio delle Istituzioni nei confronti delle tematiche più volte rappresentate negli ultimi anni dalla Consulta e spesso per la gran parte rimaste disattese. Significative al riguardo sono ad esempio: la mancata attivazione dei tavoli di confronto previsti dagli ordini del giorno del Consiglio Grande e Generale, l’omessa informazione sulla futura collocazione del museo dell’emigrante e la ritardata nomina del suo comitato di coordinamento. Tali comportamenti sono in aper- to contrasto con quanto previsto dalla legge istitutiva della Consulta recentemente modificata”.

Il messaggio della risoluzione è forte e chiaro, ed è indirizzato al segretario di Stato Pasquale Valentini, già presidente onorario della Consulta, il quale dovrà “denunciare all’Ecc.ma Reggenza l’inosservanza di una legge dello Stato”, nel dettaglio l’articolo 4, quello che prevede che la Consulta debba essere udita dal governo in materia di: “linee generali riguardanti gli stanziamenti in favore delle Comunità”.

Passi avanti sono stati invece fatti relativamente sia ai tavoli di confronto con i rappresentanti dei partiti politici sammarinesi, i quali dovranno essere attivi “entro e non oltre il mese di maggio”, sia riguardo alla riconferma dei soggiorni culturali, un’importante iniziativa che da trentanni dà l’opportunità a molti giovani sammarinesi residenti all’estero di conoscere il Titano.

In evoluzione invece il discorso legato alla modifica dell’assetto del museo dell’emigrante e del centro studi sull’emigrazione. Secondo le parole del segretario Morganti è in corso d’opera un progetto che potrebbe prevedere lo spostamento di parte dello spazio espositivo all’interno di un nuovo polo museale a Palazzo Graziani, rinominato “terra libera, terra aperta”.

Lorenzo Ercolani, La Tribuna