“La Costa dell’Arnella”
Ieri sera io e Gino siamo scesi in Borgo con la funivia. Ci siamo gustati un buon caffè sotto le logge e a Gino, rinvigorito dalla caffeina, è venuta l’infausta idea di tornare a casa salendo a piedi lungo la “Costa dell’Arnella”, la suggestiva strada ciottolata che collega il Borgo con Città .
Per la cronaca 870 metri di lunghezza per 145 metri di dislivello. La cosa non mi entusiasmava, anzi ero preoccupato, ma si sa mai contraddire Gino.
Cadere per terra, dopo essere “squillati” sul nevischio, non sarebbe stato il massimo in previsione delle feste natalizie. E così, pian piano, mi sono avviato lungo la costa col groppo in gola. Gino, come suo solito, saliva sembrando un passista d’altri tempi. Giunti a metà strada, forse per un calo di concentrazione, ho perso l’equilibrio e son caduto.
Per non farmi cogliere sul fatto da Gino ho cercato di attutire la caduta deviando la sua attenzione sulla prima cosa che mi passava per la testa: “Gino, ma hai letto la storia delle Poste? Accusano una perdita di 600 e passa mila euro e lo Stato ripiana le perdite senza batter ciglio”.
Gino che sicuramente si era accorto del mio capitombolo per non infierire ha raccolto la palla al balzo: “Meno male che poi non si sono messi a fare la Banca come annunciarono ai tempi della trasformazione in SPA, altrimenti sai che botta!. Però bisogna fare i complimenti al Direttore è un dirigente con i superpoteri.”
“Dirigente con i superpoteri?! che intendi Gino?”, ho esclamato. “Vedi Pietro nella schiera dei dirigenti pubblici ce ne sono alcuni con i superpoteri. Oltre a quello delle Poste guarda quello della Protezione Civile appena riconfermato dal Governo.
Entrambi hanno avuto una carriera politica sfolgorante e usciti dalla politica una carriera amministrativa altrettanto sfavillante.
Quest’ultimo poi è un vero supereroe. In 20 anni da dissidente Socialista con la povera Emma è diventato gradito alla triade composta da Fiorenzo, Paride e l’elettronico per poi diventare un DC praticante ed osservante ed oggi incassa la fiducia del governo.
Ha evidentemente nel fiuto, il suo superpotere. Un fiuto marinaresco mi verrebbe da dire”.
Giunti alla fine del sentiero io e Gino ci siamo congedati frettolosamente. La sera però ero molto stanco e sono andato a letto presto.
Dopo pochi minuti ero già nel mondo dei sogni e, come per magia, io e Gino eravamo ancora nei pressi della Costa dell’Arnella ma seduti ed in pieno giorno.
Nel corso del sogno parlavamo dell’imminente rimpasto di Governo con l’ingresso di Ciacci al Turismo. “Con questa mossa sarà contento Civico 10, meno Michelotti, molto Alleanza Popolare.
Saranno invece scontenti gli insegnanti, i dipendenti dell’Azienda, gli infermieri ed i medici.
Saranno invece contente le mogli di Podeschi e Santi che scampato il pericolo potranno continuare ancora per un po’ a fare le first lady”.
Giunto a quel punto del sogno, madido di sudore, mi sono svegliato angosciato. Perché? È semplice. Perché anche nei sogni Gino ha sempre ragione.
Gino e Pietro