Nota del Direttore Marco Severini
Ho sempre apprezzato moltissimo quanto scritto dall’amico Emilio, ma stavolta non posso condividere l’ultima parte del suo editoriale. Senza nulla togliere a Rete, un movimento che stimo e che ho sostenuto anche alle ultime elezioni dando loro ampio spazio su GiornaleSM contribuendo forse in modo determinante a evitare che si estinguesse, è doveroso ricordare che l’innesco della crisi della Cricca è partito da GiornaleSM e dal sottoscritto, con la pubblicazione delle ordinanze Morsiani.
È da lì che tutto è cominciato.
E’ da li che il velo è stato squarciato, anche se avevo iniziato anche un po’ prima.
Ed è da lì che la Cricca, perché per me si chiama così, senza giri di parole, ha iniziato la sua discesa, culminata con l’epilogo che oggi tutti conosciamo.
C’è voluto coraggio, tanto coraggio, per fare tutto questo da solo, contro il potere potentissimo allora come ed oltre il potere costituito, ma sostenuto dai sammarinesi contro chi in quel momento era fortissimo.
Ma era la cosa giusta da fare. E lo rifarei.
A seguito delle mie pubblicazioni e dei miei articoli su GiornaleSM ed in parte come editoriali su RepubblicaSM, sono stato indagato in undici procedimenti penali. UNDICI. Non sono riusciti a fermarmi. Ho portato avanti ciò che mi ero prefissato: far emergere tutto lo schifo che in quel periodo si cercava di tenere nascosto. E con il senno di poi, posso dire che non solo ci sono riuscito, ma che quanto fatto è stato decisivo e devastante per la Cricca e per i suoi sodali, anche politici.
Questa è la verità, senza nulla togliere all’atto delle donne di Rete, che ho sinceramente apprezzato e dato ampio risalto.
Cordialità,
Marco Severini – direttore GiornaleSM
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