San Marino. La Cricca è viva e vegeta ed il gruppo criminale ha perso … di Emilio Della Balda (e nota del direttore Marco Severini)

Sono quasi quarant’anni che analizzo, rilevo e denuncio la cricca che ha rovinato il Paese e sostengo la necessità di una politica che la smantelli in quanto in questi decenni ha giocato tutte le più oscure partite di potere, ha dato le coperture più indecenti al malaffare, ha favorito le infiltrazioni affaristiche dei peggiori faccendieri, ha promosso l’indebolimento dello stato di diritto e dello stato sociale, ha inventato la San Marino da bere, ha contrastato ogni riforma strutturale, ha impedito l’inserimento nell’Unione Europea, ha operato per dilapidare le risorse finanziarie pubbliche e per la scelta scellerata del debito estero.
Ma la cricca è forte, spregiudicata e ricca al punto che sta convincendo una parte di opinione pubblica che la cricca è nata di recente ed è costituita dal “gruppo criminale ” sotto processo per farlo diventare… il salvacondotto della vera cricca.
E’ questa la trappola! E’ questo l’inganno!
La realtà è che il ” gruppo criminale ” attualmente a processo ha tentato di sostituire la cricca attraverso una azzardata e strambalata politica giudiziaria con un piano operativo che prevedeva le manette facili, la conquista del settore finanziario e bancario, il dominio del territorio e un governo vassallo a completa disposizione.
Il ” gruppo criminale ” ha fallito clamorosamente per presunzione, voracità, prepotenza, ambizione. E ha portato nel baratro sia la politica di sostegno che il Paese.
Non posso dimenticare che l’innesco alla crisi del ” gruppo criminale ” è stato dato dalla famosa contestazione attuata da un gruppo coraggioso di donne di RETE. Ha quindi avuto un breve tempo di padronaggio, ma la cricca è viva e vegeta.
Il ” gruppo criminale ” ha perso. La cricca ha vinto. I governi continuano a galleggiare.
Emilio Della Balda

Nota del Direttore Marco Severini

Ho sempre apprezzato moltissimo quanto scritto dall’amico Emilio, ma stavolta non posso condividere l’ultima parte del suo editoriale.  Senza nulla togliere a Rete, un movimento che stimo e che ho sostenuto anche alle ultime elezioni dando loro ampio spazio su GiornaleSM contribuendo forse in modo determinante a evitare che si estinguesse, è doveroso ricordare che l’innesco della crisi della Cricca è partito da GiornaleSM e dal sottoscritto, con la pubblicazione delle ordinanze Morsiani. 

È da lì che tutto è cominciato.

E’ da li che il velo è stato squarciato, anche se avevo iniziato anche un po’ prima.

Ed è da lì che la Cricca, perché per me si chiama così, senza giri di parole, ha iniziato la sua discesa, culminata con l’epilogo che oggi tutti conosciamo.
C’è voluto coraggio, tanto coraggio, per fare tutto questo da solo, contro il potere potentissimo allora come ed oltre il potere costituito, ma sostenuto dai sammarinesi contro chi in quel momento era fortissimo.

Ma era la cosa giusta da fare. E lo rifarei.

A seguito delle mie pubblicazioni e dei miei articoli su GiornaleSM ed in parte come editoriali su RepubblicaSM, sono stato indagato in undici procedimenti penali. UNDICI. Non sono riusciti a fermarmi. Ho portato avanti ciò che mi ero prefissato: far emergere tutto lo schifo che in quel periodo si cercava di tenere nascosto. E con il senno di poi, posso dire che non solo ci sono riuscito, ma che quanto fatto è stato decisivo e devastante per la Cricca e per i suoi sodali, anche politici.

Questa è la verità, senza nulla togliere all’atto delle donne di Rete, che ho sinceramente apprezzato e dato ampio risalto.

Cordialità,

Marco Severini direttore GiornaleSM

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