San Marino. La Csu contro i tagli alla Sanità

Sei milioni in meno al bilancio ISS, e misure come l’eliminazione dei rimborsi per protesi odontoiatriche per bambini e per cure termali e la revisione del prontuario farmaceutico; sono le prime avvisaglie del possibile ridimensionamento dello stato sociale. “Difendiamo lo stato sociale adesso!” È il tema che la CSU, dopo la lotta alla disoccupazione e la legalità, nell’ambito delle iniziative di mobilitazione in corso, ha portato all’attenzione del paese con il sit-in di questa mattina davanti all’ospedale di Stato. Un sit-in per sensibilizzare i cittadini sulla pericolosità di alcune scelte di spending review contenute nella Legge Finanziaria 2014. In primo luogo, la diminuzione di sei milioni di euro nel trasferimento del bilancio dello Stato a favore dell’Istituto Sicurezza Sociale, cifra che corrisponde ad un taglio del 10% del bilancio della sanità pubblica.

Nonostante le ripetute rassicurazioni del Segretario di Stato per la Sanità circa il mantenimento dell’attuale livello di prestazioni sanitarie, sono forti le preoccupazioni sulla tenuta, nel medio e lungo periodo, dell’attuale equilibrio tra risorse e qualità dei servizi. Del resto, nella stessa Legge Finanziaria 2014 non sono mancate altre avvisaglie sul possibile ridimensionamento dello Stato sociale, come l’eliminazione dei rimborsi per le protesi odontoiatriche per bambini e l’eliminazione dei rimborsi delle cure termali. Inoltre, la revisione del prontuario farmaceutico ha già introdotto il pagamento di alcuni medicinali, mentre siamo in attesa di conoscere le indicazioni sul nuovo elenco del prontuario.

Preoccupazione e incertezza gravano poi sul futuro della Casa di Riposo di Cailungo ed il Casale La Fiorina. Resta infatti ancora nel limbo il “piano triennale” annunciato lo scorso marzo dalla Segreteria Sanità e dalla Direzione dell’ISS, piano che dovrebbe avviare l’unificazione delle 2 case di riposo nella nuova struttura di Fiorina con i suoi 109 potenziali posti letto. Non solo: è ancora da sciogliere il nodo gestionale – pubblico o privato – della futura struttura unica. Per questo la CSU ha più volte incalzato l’Esecutivo a compiere una scelta chiara a favore dell’impostazione pubblica, anche perché l’attuale gestione privata del Casale La Fiorina evidenzia forti criticità legate soprattutto alla necessità di dare priorità all’equilibrio di bilancio rispetto alla qualità del servizio. Questo si traduce in una cronica carenza di personale, turni che comportano forti sacrifici agli addetti ed un livello minimo di servizi, anche fondamentali, come la fisioterapia e l’animazione.

Occorre inoltre valutare l’impatto sull’occupazione di nuovi interventi, quali quelli ipotizzati anche dall’ultima legge di bilancio, che oltre a ridurre servizi per i cittadini in settori essenziali come sanità ed istruzione, sono potenzialmente produttori di ulteriore disoccupazione, specie giovanile, altamente qualificata e priva di qualunque ammortizzatore. In tema di risorse pubbliche, poi, una buona fetta del debito dello Stato, pari a oltre 80 milioni di euro complessivi, è rappresentato dal debito verso il fondo pensioni lavoratori dipendenti. Va subito invertita questa tendenza, e in tal senso il Governo deve assumere impegni precisi e stringenti per la restituzione delle somme indebitamente e ingiustamente prelevate. È altresì indispensabile avviare un serio processo di riforma del sistema pensionistico che possa garantire in prospettiva la tenuta del sistema.

Ulteriore incertezza genera la mancata definizione di un modello chiaro di PA. Nel tempo, infatti, sono avanzate iniziative striscianti che hanno tacitamente introdotto un modello diverso da quello tradizionale: le esternalizzazioni e la nascita di enti, di varia natura giuridica, partecipati dallo Stato, hanno finito per appesantire la macchina statale e per creare maggiore incertezza sul piano della qualità, riducendo ulteriormente le possibilità di lavoro per i residenti, a fronte di costi che non appaiono sostanzialmente ridotti rispetto ad una gestione diretta da parte della Pubblica Amministrazione.