San Marino. La Curia potra? licenziare i docenti anche se statali. In Consiglio sono state rinviate tre seconde letture tra cui quella sul cognome da dare ai figli.

MularoniL’insegnante di una scuola pubblica puo? essere rimosso se perde la fiducia dell’Ordinario diocesano.

Erano tre le seconde letture previste nell’ultima sessione consiliare. Tutte tre sono state rinviate alla prossima seduta. Trattavano della “trasmissione paritaria del cognome ai figli”, del “Sostegno ai giovani imprenditori per nuove attivita? nei Centri Storici” e del “Trattamento economico degli insegnanti di religione”.

I primi due progetti di legge dovrebbero essere licenziati dal Consiglio senza troppe difficolta? essendo in gran parte condivisi. E’, invece quello relativo agli insegnanti di religione che dovrebbe dar vita ad un dibattito piuttosto vivace.

La relazione di maggioranza (consigliere Mariella Mularoni, Pdcs) si parla specificatamente di “Insegnamento della religione cattolica”, un testo che in Commissione ha registrato 9 voti favorevoli, contro i 2 contrari e 1 astenuto.

Il vulnus del progetto non e? la disparita? di trattamento tra insegnanti di religione, appunto, e quelli di altre materie. Disparita? non da poco ma che saranno riparate dalla legge che riconoscera? pari dignita? e diritti tra insegnanti.

E? la specifica “cattolica” che ha fatto arricciare il naso all’opposizione. Nella relazione di maggioranza inoltre e? ben specificato come l’insegnamento della religione cattolica ha avuto negli ultimi anni una evoluzione estremamente positiva grazie anche ad un contesto culturale importante per la tradizione su cui si fonda San Marino.

Spiega sempre la relatrice Mariella Mularoni come il programma non preveda solamente la trattazione del cattolicesimo ma punta pure ad illustrare debitamente le caratteristiche peculiari del culto e dell’etica delle altre religioni.

Il programma di insegnamento parla, infatti, anche di pluralismo religioso, di confronto e di convivenza. Ovviamente l’idoneita? all’insegnamento deve essere valutata dall’Ordinario Diocesano: sara? permanente salvo revoca motivata sempre dallo stesso Ordinario.

L’insegnate potra? essere anche un laico.

Il relatore di minoranza (Franco Santi, C10) obietta: “Proposta sacrosanta, per l’uguaglianza tra lavoratori se non fosse per un aspetto non secondario”. E spiega: “La trattativa che il segretario Giuseppe Morganti con il Vescovo non e? riuscito ad ottenere , sempre che vi sia stata, e? l’estromissione dell’avvallo della Curia sui requisiti necessari per l’insegnamento. Quindi, il Vescovo ha in qualsiasi momento il potere di licenziare l’insegnante. Insomma la Curia ha sempre il controllo sul personale assunto nelle scuole pubbliche, con contratto pubblico e stipendio pagato dalla collettivita?”.

Altro punto saliente: l’insegnamento della “religione cattolica”. Forse sarebbe piu? corretto insegnare “Educazione alle religioni. Tutte e senza distinzione di credo”.

Gian Maria Fuiano, La Tribuna