San Marino. La Democrazia Cristiana da i voti al governo: ”insufficiente”

Dopo due mesi di lavoro, il governo sta dimostrando di non essere «sul pezzo». A conclusione della quarta e ultima sessione consiliare dopo le elezioni che hanno portato alla vittoria di Adesso.sm, il primo partito del Paese, dall’opposizione, consegna la pagella politica a governo e maggioranza, invitandoli a un’inversione di marcia. Da via delle Scalette, i rappresentanti del Pdcs toccano così i temi discussi in Consiglio, Tlc e conti pubblici. In particolare, su quest’ultimo punto, il cui dibattito in Aula era stato chiesto proprio dai democristiani, il consigliere Francesco Mussoni sottolinea la delusione del Pdcs: «A malincuore, c’è una riflessione politica da fare – dice – ovvero che, a distanza di 60 giorni dall’insediamento del nuovo governo, quando servivano provvedimenti immediati, rileviamo la totale assenza di proposte idonee a far fronte alla situazione economica e finanziaria dello Stato che è preoccupante, ma non ignota». Tutto ciò «denota che il governo non è sul pezzo e non ha in mano la situazione del Paese». La strigliata del Pdcs mira a portare ad una reazione politica: «Auspichiamo che presto giunga una chiamata dalle forze politiche di maggioranza e governo – prosegue il consigliere – per confrontarci su proposte e punti concreti». Mussoni invita quindi Adesso.sm a tornare al confronto politico: «Vogliamo sederci per parlare di cose concrete non di conferenze a Domagnano e di conti pubblici già noti». Non sono condivisibili le scelte emerse su Tlc e conti pubblici. «Non sosterremo mai – chiarisce Alessandro Cardelli : iniziative di misure recessive ed eventuali forme di indebitamento esterno». Il capogruppo del Pdcs si riferisce a quanto è emerso dal dibattito sui conti pubblici: «Ci ha destato preoccupazione il fatto che governo voglia ricorrere all’indebitamento verso l’esterno, abbiamo dato gli strumenti necessari per evitarlo». Si riferisce all’articolo 16 dell’ultimo bilancio che «in casi di emergenza di liquidità consente di intervenire sul mercato interno con l’accensione di un finanziamento con enti pubblici o banche sammarinesi». Sul terreno delle Tlc invece, il consigliere Stefano Canti spiega che «il modello Dc punta ad un progetto misto con torri di comunicazione collocate nelle zone più periferiche e microcelle a ridosso dei centri storici». Diversamente, il governo attuale si è impegnato a proseguire la strada indicata dal progetto Polab, basato essenzialmente sulle torri. William Casali fa infine emergere dei dubbi sull’incapacità del governo a dialogare con Aass sul progetto delle Tlc, rispetto cui l’Azienda di Stato riveste invece un ruolo strategico. Il Resto del Carlino