Il 9 aprile del 1948, con il Manifesto redatto da Federico Bigi, nasceva il Partito Democratico Cristiano Sammarinese. Mercoledì scorso il 75° anniversario è stato solennemente celebrato dagli attuali vertici del partito che hanno ricordato come la DC abbia rappresentato negli anni il riferimento sicuro e autorevole per i cittadini sammarinesi che si riconoscono in valori ancora attuali come la libertà, la democrazia, la famiglia e i valori essenziali della vita.
Ed in effetti è difficile dargli torto, sin dalla sua nascita il Partito di Via delle Scalette, con i suoi mille difetti e gli innumerevoli scandali di cui diversi suoi esponenti si sono resi protagonisti, si è rivelato un porto sicuro per una larga fetta di cittadinanza che si è sentita protetta nel suo desiderio di mantenere uno status quo che evidentemente la accontentava in un lungo periodo di benessere diffuso. Il PDCS è stato il partito che risolveva i problemi, che faceva impiegare migliaia di cittadini nella pubblica amministrazione, che garantiva un equilibrio internazionale atlantista e che esprimeva la classe politica più autorevole.
Ma siamo sicuri che sia ancora così?
L’attuale governo è sorretto da una maggioranza consigliare senza precedenti capitanata dai 21 consiglieri democristiani. Nel Congresso di Stato il “Partitone” può vantare 5 Segretari di Stato in possesso delle deleghe più ambite e strategiche: Esteri, Finanze, Lavoro, Giustizia e Territorio. Ed è proprio nell’analisi dell’attività dell’esecutivo in questi 40 mesi (3 anni e mezzo) di legislatura che sorgono forti dubbi su capacità e competenza degli esponenti democristiani e, soprattutto, sulla attualità di un modello di sviluppo basato sulla tutela di rendite di posizione in un Paese che ha, invece, bisogno più che mai di riforme strutturali e di slanci innovativi.
Partiamo dal Segretario al territorio Stefano Canti che in 3 anni di attività è riuscito a fare saltare un PRG che doveva solo essere ufficializzato e a inimicarsi gran parte dei dipendenti della PA e molti colleghi di partito che non sopportano più la sua gestione accentratrice e arrogante. Discorso analogo possiamo fare per un altro illustre Segretario di Stato Democristiano, il “Principino” Teodoro Lonfernini, che nell’ultimo anno, dalla legge sul lavoro a quella sull’editoria, ha inanellato una serie di flop clamorosi culminati con l’ormai celeberrimo “caos bollette” dove la sua incompetenza e improvvisazione è emersa platealmente agli occhi di tutti i Cittadini.
Ma la delusione più grande rischia di arrivare da Palazzo Begni dove siedono i 2 esponenti più importanti, quelli appartenenti al “cerchio magico”, quelli che dovevano rappresentare l’essenza stessa dell’affidabilità democristiana: Luca Beccari e Marco Gatti. Il Segretario agli Esteri, al netto delle mille trasferte internazionali, si è contraddistinto per un evidente immobilismo. Nella sua azione diplomatica appaiono clamorosamente assenti i risultati e il tanto pubblicizzato “Accordo di Associazione Europea” potrebbe rivelarsi un boomerang pericolosissimo. Il Segretario alle Finanze Gatti, reduce dal clamoroso dietrofront sul DES, ha sulla sua scrivania i dossier attualmente più scottanti e complicati: Roll over del Debito Pubblico a condizioni sostenibili, Progetto NPL e riforma IGR. Dalla modalità nella quale verranno sciolti questi nodi potremo formulare un giudizio definitivo sul suo operato che, se non arriveranno i risultati promessi, potrebbe concretizzarsi in una grave bocciatura.
Alla fine dei conti l’unico Segretario democristiano che si salverà è quello che alla vigilia pareva meno quotato: Massimo Andrea Ugolini. Lui si che, oggettivamente, il suo compitino lo ha portato a termine.
In conclusione la Democrazia Cristiana appare oggi come un partito imbrigliato nei suoi stessi lacci. Per accontentare i propri presunti elettori, specialmente i più influenti, non può produrre un PRG moderno, non può internazionalizzare il comparto Bancario, non può riformare il sistema fiscale… In pratica non può fare niente. Ma così scontenta tutti. Anche perché i cittadini soddisfatti della situazione attuale e con delle posizioni di privilegio da difendere sono sempre meno. Il mondo è cambiato e a rimpiangere lo “stavamo bene” sono sempre in meno.
Tancredi Falconeri