La depressione è una brutta patologia; bruttissima quando poi colpisce i politici. Simone Celli, leaderino dell’impalpabile Labdem, è un esempio calzante. Dopo essere stato nel macchione per tutta la campagna referendaria, ha commentato il voto referendario da vincitore (peccato che lui e i suoi due scudieri erano per il NO). Ha parlato dell’alta affluenza, come segno di vitalità dei sammarinesi. Ma il massimo lo ha raggiunto quando afferma che è “riduttivo parlare di un voto contro il governo, bensì, espressione di un malessere diffuso alla politica tradizionale”. Ma scusami caro Celli tu non sei espressione della politica tradizionale? Non sei stato eletto nel 2006 nel PSD con il voto elettronico? Non sei stato beccato in pizzeria a organizzare le cordate per le elezioni del 2012? Non sei stato nominato ben due volte segretario del PS con la benedizione degli elettronici, di Volpinari e degli esperti del voto estero? Mica sei stato segretario di Civico 10 o Rete!!!!. Celli curati, iscriviti magari al PSD e rientra in maggioranza. Affronta serenamente la tua astinenza da strapuntino. Fallo per la tua salute, per quella dei tuoi due compagni che ancora ti seguono e soprattutto per chi ti osserva e non vede l’ora quando ci sarà il voto di dare un altro segnale contro la politica tradizionale.
PS: Celli quando spiegherai, coerentemente con il tuo fiero essere socialista, ai tuoi Crescentini e Spadoni che sei andato con i Comunisti? Spiegagli anche che li hai mandati al macello in TV facendogli fare la campagna per il No e che hanno perso.
Ugoberto de Uguberti ( detto Bertino)