Ascolto il Consiglio anche per cultura personale, non solo professionale.
Chi può, lo faccia ogni tanto, per rendersi conto di come funziona la macchina legislativa, come lavorano coloro a cui
abbiamo dato fiducia, il nostro voto.
Una conferma se i consiglieri hanno mantenuto le promesse o meno della campagna elettorale.
Ormai mi sono fatta un’idea personale di ognuno di loro, molte volte anche dei loro secondi fini. Conoscendo alcuni aspetti della vita economica del paese, a volte anche i numeri, mi rimane comunque sempre qualche dubbio legittimo. Mi hanno insegnato che nessuno è depositario della verità, ma i numeri rimangono i numeri, i documenti sono documenti. Ma qualcuno tende a barare sull’illustrazione dello stato dei fatti.
Il grande insegnamento del Pres, l’apice della sua professionalità era nel momento della relazione dell’approvazione
del bilancio della banca. Preparava con grande meticolosità le slide da presentare agli azionisti, con la collaborazione della sua segreteria, mettendo in evidenza i fattori positivi ma soprattutto quelli negativi parlando spesso anche degli errori fatti durante l’anno. Era un grande atto di trasparenza, a volte anche troppo. Era molto duro con sé stesso e il
suo ruolo.
Non trovo in alcuni consiglieri questa onestà intellettuale, anzi! Non c’è un minimo di remora a sostenere teorie
opposte a fatti già drammaticamente provati, sotto gli occhi di tutti.
In questi giorni ancora il solito mantra, la crisi bancaria di Asset.
La voglio dire una volta per tutte in maniera asciutta ed efficace, un po’ alla Francesco Mussoni. Una banda di criminali ha chiuso Asset Banca, una banca che funzionava, liquida. Non era in crisi. Non è mai stata una crisi bancaria quella di Asset.
‘Barbara non lo dici solo te, l’ha confermato anche il Tribunale in sentenza definitiva entrando nel merito’
Ma non basta.
I disonesti intellettuali, non si sa per quale secondi fini, anzi lo si sa, lo sanno tutti, ripetono a memoria un refrain falso e poco dignitoso per le lore intelligenze.
In Consiglio continuano a difendersi per avere permesso tutto ciò.
Attaccano per non subire azioni di responsabilità ma peggiorano la situazione.
Barbara Tabarrini, su La RepubblicaSM