San Marino, la Federcaccia all’attacco: “Il divieto di braccata è un errore grave, si mette a rischio la sicurezza”

“Una decisione che compromette la corretta gestione faunistica del territorio e che rischia di produrre effetti gravi sulla sicurezza, l’agricoltura e la salute pubblica”. Così la Federazione Sammarinese della Caccia reagisce alla recente votazione del Consiglio Grande e Generale che ha accolto un’istanza d’Arengo volta a vietare la caccia in braccata al cinghiale nella Repubblica di San Marino.

Nel comunicato diffuso oggi, lunedì 21 luglio, la Federazione fa sapere di rispettare quanto deciso in aula, ma precisa con fermezza di non condividerne i contenuti, sottolineando che si tratta di una materia «estremamente complessa e tecnica» e che «la gestione della specie cinghiale non può essere affrontata in modo semplicistico o ideologico».

“La braccata regolava la presenza dei cinghiali: ora tutto è compromesso”

Secondo la Federazione, il divieto di caccia in braccata va a smantellare un sistema normativo costruito su basi scientifiche. “La braccata al cinghiale, praticata da decenni nella Repubblica di San Marino – si legge nella nota – ha consentito nel tempo la gestione accurata e scientifica della specie”. Il riferimento è al Decreto Delegato 18 ottobre 2021 n. 179, approvato nella scorsa legislatura, che regolava in modo articolato l’attività venatoria e faunistica sul territorio.

Proprio in quel decreto – viene citato testualmente – si affermava l’obiettivo di «raggiungere e mantenere, sul territorio della Repubblica di San Marino, una presenza della specie compatibile con le esigenze di salvaguardia delle colture agricole, della fauna e delle attività antropiche in genere». Secondo la Federazione, inoltre, la braccata rappresentava anche uno strumento utile per «prevenire epidemie di peste suina africana».

Da qui, la dura conclusione dell’organizzazione venatoria: “A seguito del votato divieto, la corretta ed attenta gestione della specie cinghiale sul territorio della Repubblica è da considerarsi irrimediabilmente compromessa”, con effetti negativi in termini di tutela delle colture, sicurezza stradale e prevenzione sanitaria.

“Le nostre attività sono pubbliche, come in Italia”

Nel comunicato, la Federazione interviene anche su un’altra istanza discussa in Consiglio, relativa alla propria sede e ai funzionari distaccati dall’UGRAA. L’associazione ribadisce il carattere pubblico delle attività amministrative svolte presso la propria sede, come ad esempio “la vidimazione e la rinnovazione annuale della Licenza di Caccia con pagamento della relativa tassa oppure il rilascio dei tesserini venatori”, paragonandole a quanto avviene in Italia, dove tali funzioni sono affidate agli uffici comunali o regionali.

“Aspettiamo chiarimenti dalle Istituzioni sul pagamento delle tasse in Italia”

Altro tema sollevato è quello delle difficoltà emerse con i territori limitrofi in merito al pagamento della tassa regionale da parte dei cacciatori sammarinesi, oggetto di un’ulteriore istanza d’Arengo poi respinta. La motivazione ufficiale è che il tema sia “già affrontato dalle Istituzioni ed in via di risoluzione”. La Federazione, da parte sua, dichiara di prendere atto della risposta, ma di «rimanere in attesa di comunicazione formale da parte delle competenti Istituzioni» affinché possa fornire “in tempi celeri ed in via ufficiale, le corrette informazioni al riguardo ai propri iscritti”.

“Serve un confronto basato su dati e non su emozioni”

Infine, la Federazione Sammarinese della Caccia lancia un appello a tutta la classe politica affinché il dibattito sull’attività venatoria possa proseguire in futuro su basi razionali e scientifiche. “Nell’interesse dei propri iscritti – si legge in chiusura – auspica un confronto incentrato su argomentazioni oggettive, tecniche e scientifiche e non meramente ideologico ed emotivo, sulla base di singoli episodi”.

Un appello chiaro, che esprime l’intenzione di proseguire il dialogo ma chiede rigore metodologico nel trattare una materia tanto delicata per l’equilibrio tra ambiente, agricoltura e sicurezza collettiva.

Il comunicato stampa integrale: Lettera Comunicato stampa 21-07- 2025