Nella giornata di ieri, verso le 12,30, una pattuglia della Gendarmeria ha fermato a Fiorina un’autovettura sospetta, una Pegeout 306 con targa bulgara, segnalata dalle telecamere poste al varco di frontiera di Dogana.
Era una di quelle autovetture da da tenere d’occhio in quanto era stata vista allontanarsi dopo che nella serata di mercoledì ignoti avevano cercato, ferendosi e perdendo copiosamente del sangue, di entrare rompendo un vetro di un serramento in un appartamento di una palazzina di Cailungo. Probabilmente l’esecutore di questa effrazione voleva compiere un furto che non è riuscito perché scoperto.
Al momento del fermo da parte della Gendarmeria dentro la Pegeout 306 vi erano due cittadini albanesi. Uno dei due aveva una vistosa ferita alla mano che faceva pensare che fosse lo stesso individuo del tentativo di furto di Cailungo della sera precedente. Anche le impronte delle sue scarpe corrispondevano a quelle lasciate sul luogo dell’effrazione e del tentato furto. In aggiunta a questi importanti prove i gendarmi hanno ritrovato nella portiera lato guida dell’autovettura anche un grosso cacciavite compatibile con i segni lasciati nelle portefinestre dell’abitazione al primo piano di Cailungo.
Le probabilità che fosse la stessa persona sono sembrate ai gendarmi sin da subito molto alte. Ed è proprio per questo che i due sono stati fermati ed accompagnati nella Brigata di Borgo Maggiore della Gendarmeria per un’interrogatorio. Proprio durante questa fase, sembrerebbe che uno dei due abbia confessato il tentato furto e per questo arrestato e accompagnato al carcere dei Cappuccini con l’accusa, appunto, di tentato furto.
Un’altra prova delle pessime intenzioni dei due, e forse quella determinante, è stata data da una videoregistrazione di un’abitazione privata di Domagnano, effettuata sempre della giornata di mercoledì, dove uno dei due malviventi viene ripreso in pieno viso mentre sta cercando di introffularsi, anche qui non riuscendoci, in un appartamento.
In questo video si vede in maniera chiara la faccia dell’albanese ed è stata questa, con la confessione, la prova determinante per il suo arresto. L’altro albanese, che era in coppia con Piraci ed è questo il nome dell’arrestato, viene denunciato a piede libero e rilasciato.
In sole 12 ore la Gendarmeria è riuscita a sgominare questo duo di ladri che avrebbero, in caso contrario, continuato la loro opera malavitosa arrecando danno a cose di proprietà di sammarinesi e rubando in casa dei cittadini del Titano.
I sammarinesi dovrebbero rendersi conto che c’è qualcosa che funziona e dovrebbero ringraziare sentitamente questi fedeli servitori dello Stato di San Marino che ogni giorno rischiano del proprio per mantenere l’ordine in questa Repubblica.
Un plauso sentito va al Corpo della Gendarmeria.
/ms