San Marino. La gestione della Sanità porterà Rete a percentuali di consenso pari a quella degli “aromi naturali” nella Coca-Cola … di Enrico Lazzari

“Siamo fieri e nutriamo la massima fiducia in Ciavatta…”. E ancora: “L’adeguatezza di Rete, nel ricoprire ruoli di alto profilo, è confermata nell’aver individuato in Roberto Ciavatta la persona giusta nello svolgere un lavoro egregio sulla sedia che più, in questo periodo, abbia scottato”…
Oggi, dopo le grottesche dimissioni “non irrevocabili”, i circa 40 mila euro di consulenza a Francesco Bevere e ai sub-consulenti della sua “corte”, il “mezzo commissariamento” fatto dal governo alla Segreteria di Stato alla Sanità e la scelta dello stesso Bevere quale nuovo Direttore Generale dell’Iss -sembrerebbe subita passivamente dal Segretario di Stato alla Sanità- appare quasi surreale rileggere quel comunicato stampa del Movimento Rete, diffuso nel giugno 2020…
I “nudi e puri” di Rete, quelli che -un tempo, dai comodi banchi di opposizione- avrebbero impiccato sul Pianello qualunque firmatario di una pur economicamente irrisoria consulenza, oggi sembrano sacrificare l’intero scopo di una vita -politica s’intende- al mantenimento della celebre “cadrega”… La poltrona.
Del resto, è un copione già visto oltre confine con il Movimento 5 Stelle, distrutto dall’attaccamento dei suoi parlamentari al lauto stipendio da parlamentare.
Oggi, Rete, è ancora così compatta al fianco del suo Segretario di Stato? Anche Rete, come il M5S in Italia, è disposta a sacrificare tutte le sue battaglie del passato, i suoi fini originari solo per mantenere la “poltrona” -all’apparenza “commissariata” nei poteri reali- del suo leader? Chissà…
Le criticità nella gestione sia sanitaria che della pandemia sono molteplici, talvolta anche palesi, e hanno portato alla compromissione di servizi essenziali per l’utenza -per i cittadini- come, per citarne una, la medicina territoriale.
E’ difficile, anche andando parecchio indietro negli anni, trovare una qualità del servizio sanitario a livelli più mediocri di quanto sia oggi, dopo due anni di “governo-Ciavatta” e quindi Rete. Si è assistito ad un decadimento costante e ad un immobilismo (determinato anche dallo scontro fra l’ex Dg voluto da questo esecutivo e gli altri vertici amministrativi Iss) che ha pian piano portato all’emersione di nuove criticità: medici in fuga, impossibilità di rimpiazzarli, servizi sospesi, servizi inefficienti, controverse -e forse onerose per le casse pubbliche- convenzioni… E, “duclis in fundo”, 40 mila euro di consulenze esterne (che hanno partorito conclusioni che potremmo definire la “sagra dell’ovvio” nonché contenuti ormai noti) e l’arrivo del solito “esperto” straniero chiamato per dare lezioni a tutti. Come se le sue esperienze italiane fossero state tutte un enorme, incredibile successo…
Un “esperto” protagonista, ad esempio, il 10 marzo 2021 della prima pagina del “Corriere della Calabria” che titolava: “Con Bevere la sanità è paralizzata, il ministero mandi gli ispettori”, evidenziando che, in una interpellanza, due deputati, senza mezzi termini, sostenevano che “la sua inerzia può provocare danni economici”.
Tanto che pochi giorni dopo, il primo aprile, lo stesso dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria lasciò il suo incarico… Ora, si presume, vista la sua delega di governo, con l’avallo decisivo del Segretario Ciavatta, dopo il fallimento calabro si è deciso di affidare il nuovo corso della sanità sammarinese allo stesso manager.
Se ci fosse un “Tripadvisor” dei dirigenti pubblici le “recensioni” dei “clienti” non sarebbero andate oltre la mezza stella su cinque… Mezza se, a pensar male, si fosse armato di carta e penna qualche “parente”.
Anche senza il “Tripadvisor” dei dirigenti, comunque, non mancano pesanti accuse e critiche. Come quelle di Gabriele Carchidi, direttore responsabile di “Iacchite’”, organo locale di informazione, che il 22 marzo 2021 titolava: “…Bevere, il supermanager nullafacente finalmente se n’è andato (con il malloppo in tasca)”. Per poi rincarare: “Quale loggia massonica protegge Francesco Bevere, per nove mesi direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, anche se nessuno se n’è accorto? Quale trasversalismo lo protegge, chi sono i suoi sponsor? Perché prendere 250 mila euro all’anno (forse ci sarà un leggero sconto per i 3 mesi che non farà ma non ne siamo per niente sicuri) e non avere responsabilità in niente è un bell’affare”.
Accuse durissime, forse oltre il limite del lecito e, comunque, non comprovate. E’ doveroso, in assenza di accuse circostanziate e supportate da elementi oggettivi, ricordare che si tratta di accuse infondate. Ma appaiono eloquenti -non sono le sole nell’informazione calabra- per comprendere come l’esperienza nella sanità calabrese di Bevere non sia stata esaltante…
E, ancor più eloquente, dal punto di vista politico. Servivano prove, elementi oggettivi a Rete per decretare la pubblica condanna a morte di un indagato o, talvolta, di un diffamato sul Pianello? Dai banchi di opposizione no… Da quelli di maggioranza, invece, parrebbero disposti a tollerare onerose consulenze e incarichi di vertice conferiti a chi è stato -più o meno palesemente, certamente in maniera avventata- accusato di esser protetto da una loggia massonica, di essere un “manager nullafacente” e di essersi dileguato col bottino…
O, forse, più semplicemente, in Rete non hanno la forza o non sanno come potersi liberare in maniera abbastanza indolore di un Segretario di Stato la cui azione di governo li potrebbe portare, da qui alle prossime elezioni, a percentuali di consenso pari a quelle degli aromi naturali in una Coca Cola?
Cosa aspetta Rete, per la sua stessa sopravvivenza, a prendere atto del fallimento gestionale -e politico vista la ricaduta di immagine sul Movimento- del suo Segretario di Stato e pretenderne le dimissioni, questa volta vere?
Enrico Lazzari