Intanto qualche informazione .
Gli Ebrei non sono una etnia , sono un popolo variegato che condivide una cultura ed una fede religiosa . Attualmente, secondo fonti ufficiali, sono in tutto il mondo 14 milioni e 707 mila di cui 6 milioni e 665 mila in Israele , 5 milioni e 700 mila negli USA ed i restanti sparsi in vari Paesi . In Italia ad esempio sono circa 29.000.
Delle tre religioni abramitiche i Cristiani sono 2,4 miliardi ( di cui 1miliardo e700 milioni Cattolici); gli islamici sono 2 miliardi e gli ebrei 15 milioni scarsi ; gli induisti 1,7 miliardi , i Bhuddisti 885 milioni . I numeri raccontano con chiarezza il divario di consistenza numerica delle varie religioni ed interrogano sul perché gli appartenenti all’ebraismo, pur così numericamente ridotti, esercitino una influenza culturale, politica ed economica ( sono aspetti dello stesso potere) così rilevante .
Non è questa la sede per dare risposte approfondite, ma la premessa di cui sopra serve per valutare con maggiore equilibrio il significato della “GIORNATA DELLA MEMORIA” e la possibilità di trarne un insegnamento universale, permanente e possibilmente non distorto .
Senza partire dalla distruzione del tempio nel 70 dopo Cristo ad opera dell’imperatore Tito e dal rifiuto di molti ebrei di integrarsi nell’impero romano dando all’inizio della cosidetta diaspora , ci concentriamo invece sulla seconda guerra mondiale che provocò enormi distruzioni e circa 68 milioni di morti fra civili e militari. In questo numero impressionante : 68 milioni di morti, sono compresi necessariamente anche un certo numero di ebrei morti ., come tutti gli altri , non a causa della cosidetta soluzione finale ma per le conseguenze dirette della guerra . L’Unione Sovietica è stato il Paese che ha pagato il prezzo più alto con circa 15 milioni di civili morti. In Germania prima del 1939 vivevano circa 10 milioni di Ebrei , nel 1946 il loro numero si era ridotto a 4,5 milioni . Dei 5.5 milioni mancanti all’appello , secondo la United State Holocaust Memorial Museum, le vittime nei campi di annientamento sarebbero state circa 2 milioni e 700 mila, un numero comunque mostruoso.
Il Terzo Reich nella sua politica di aggressione e di espansione (1939-1945) e nella applicazione della dottrina della purezza della razza ariana e nella politica di annientamento dei nemici del Reich ha commesso delle atrocità talmente mostruose che abbiamo il dovere di ricordare per tentare di non ricadere più negli stessi orrori .
Il Regime creò campi di concentramento con tre tipi di destinazione : detenzione semplice , lavori forzati ( lo sfruttamento bestiale , il poco cibo, il freddo ecct fecero centinaia di migliaia di morti ) e. dal 1942, campi di sterminio per la “soluzione finale”. Una “macchina” della morte organizzata ed efficiente che riusciva a trucidare fino a 6.000 persone al giorno .
La soluzione finale non ha riguardato solo gli ebrei , ma anche milioni di prigionieri (specie russi e slavi) , milioni di oppositori politici , circa 400 mila Rom e Sinti (su una popolazione totale di 1,2 milioni), 250 mila disabili fisici e psichici , un numero enorme di omosessuali.
Questo è il punto fondamentale : il giorno della memoria deve riguardare tutti costoro proprio per la vastità mostruosa del disegno annientatorio.
Nessuno : ebreo, zingaro,omosessuale , prigioniero di guerra, disabile deve essere privato del RICORDO , espropriato del proprio dolore e del proprio martirio . Non ci possono essere martiri di serie A e di serie B o magari Z. la solidarietà non può valere solo per alcuni ma deve valere per tutti.
Ed ancora, chiamiamo genocidio tutto ciò che è genocidio; evitiamo nomi che tendono a creare gerarchie fra gli orrori.
RICORDIAMO altresì che i genocidi sono continuati anche dopo la seconda guerra mondiale e anch’essi andrebbero ricordati il 27 gennaio di ogni anno : Cambogia (1975-79) Curdi d’Iraq (1986-89) Tusti in Ruanda, Darfur ecct.
Un Ultima domanda : i 50-70-000 morti di Gaza dove la collochiamo ?
Sarebbe Bello che la nostra Repubblica di San Marino Istituisse la giornata del ricordo di tutti i genocidi .un gesto di civiltà e di rispetto verso le ferite putrefatte di questa nostra pericolante umanità .
Dario Manzaroli