La Sanità a San Marino, fin dal 1955, anno in cui l’intuizione e la lungimiranza politica intervenne per garantire a tutti i cittadini la Sanità e la Sicurezza Sociale, è stata considerata un vero e proprio fiore all’occhiello, orgoglio dei sammarinesi e oggetto di ammirazione da parte di altri paesi nel mondo.
Da qualche anno a questa parte però qualcosa si è inceppato; adozione di modelli organizzativi fallaci, burocratizzazione del sistema, legislazione superata dal tempo, improvvisazione diffusa, problematiche che varcano anche i nostri confini, superficialità, e forse qualche recondito progetto inconfessabile, sono le ragioni per cui gradualmente la situazione si è deteriorata, ha provocato disservizi e disagi nei confronti dei cittadini e ha portato il nostro ospedale in uno stato di emergenza che, addirittura, dopo la presa di posizione dei Direttori UOC dell’ISS che minacciano dimissioni collettive in mancanza di “Improcrastinabili risposte risolutive” dei problemi da tempo sul tappeto, rischia di divenire un vero e proprio baratro.
E’ pur vero che il Paese vive una crisi economica che sta lasciando segni evidenti, ma prima di intaccare le risorse destinate alla Sanità, bene di inestimabile valore per tutti i cittadini indistintamente, occorrerebbe veramente razionalizzare la spesa generale, porre fine allo sperperio di pubblico denaro, alle iniziative inutili o clientelari, agli sprechi. Sì, perché io credo che non ci sia nulla di più prezioso e paragonabile con la salute e in taluni casi la vita delle persone, la vita di ognuno di noi.
D’altronde non ci si poteva aspettare di più rispetto all’attuale situazione. Il Governo portatore del “nuovo” si sta dimostrando ogni giorno di più inadatto e disarmato, e non solo nel settore della Sanità, ma, purtroppo, in generale: nel settore bancario, nel turismo, nella P.A. Un disastro!
Ora, in fretta e furia, forze di Governo che esprimono il Segretario di Stato alla Sanità, mettendolo un po’ sotto tutela, si affrettano ad annunciare una nuova legge entro un mese. Quale legge? Non si sa bene e naturalmente anche questa sarà una promessa destinata a dissolversi nel nulla di concreto e risolutivo.
A parte che la situazione non si doveva fare arrivare al punto in cui oggi si trova, ma un Governo sul pezzo, di fronte alla presa di posizione dei Direttori UOC dell’ISS, avrebbe costituito immediatamente una delegazione di alcuni Segretari di Stato per incontrare la rappresentanza dei Direttori e trovare immediatamente una soluzione che scongiurasse il precipitare delle cose.
Invece si prende ancora tempo, si cincischia. Il Governo parolaio non trova il bandolo della matassa e si avviluppa inesorabilmente su sè stesso.
Però la posta in palio questa volta è alta, troppo alta. Io credo sia giunto il momento da parte di chi ha a cuore le sorti di questo Paese, di uscire allo scoperto, di metterci la faccia, nell’unico obiettivo di non fare affondare la Sanità sammarinese e con lei il Paese. Occorre farlo, prima che sia troppo tardi!