San Marino. La lezione del “biscotto” ….. di David Oddone

David OddoneAnche qui sul Titano dovremmo cominciare ad essere maggiormente cinici e difendere la sammarinesità.

tentino” rappresentato dall’essere stato sportivo e corretto per aver tirato il gas fino alla fine, cer- cando di fare propria la gara. Ma evidentemente un tale compor- tamento virtuoso di questi tempi non paga.

Meglio vincere, anche perché fra dieci anni nessuno si ricorderà dei veleni. Rimarrà invece scritto a caratteri cubitali il nome del trionfatore del motomondiale 2015. Chiedo venia ai lettori, visto che appare anche troppo evidente rileggendo queste righe che ho il dente avvelenato.

Ma voglio comunque cogliere una lezione dalla vergogna del

Marquez e Lorenz avevano capito che mi giocavo moltissimo, magari in un altro tipo di gara potevano rischiare di più e sorpassarmi. Invece sono stati molto bravi perché il titolo rimanesse in Spagna”.

Lo ha detto Jorge Lorenzo, neo iridato della MotoGp, parlando
a SkySport al termine del Gp di Valencia. Complimenti per la sincerità. Se questa onestà e lim- pidezza fosse stata usata anche nei mesi scorsi, oggi saremmo qui a festeggiare un campione vero, il nostro Valentino Rossi. Ma tant’è. Non voglio star qui a tediarvi
con le mie ipotesi e congetture sul motomondiale, anche perché l’epilogo ancora mi rode e rischierei di diventare estremamente triviale.

Al contrario, come spesso mi piace fare, vorrei riportare i “concetti” emersi dalla gara di domenica nella realtà sammarinese. Ma prima permettetemi uno sfogo personale: spesso abbiamo detto che San Marino è solo uno specchio dell’Italia, Paese che non brilla certo per moralità ed onestà. Eppure ci dobbiamo ricredere.

Che dire del caso Volkswagen che ha riguardato la Germania?
E lo stesso “biscottone” degli spagnoli? Tutto sommato, qui a San Marino, possiamo tenerci ben stretti i nostri vicini, visto che altrove non è che ci sia poi molto di meglio.

Torniamo ora al “biscotto”, candidamente ammesso dal neo campione del mondo Loenzo. Ebbene, gli spagnoli hanno fatto semplicemente “sistema”. Perché correre il rischio di fare vincere l’Italia? Che cosa ne sa- rebbe venuto in tasca ai piloti lì davanti? Nulla.

Anzi, chissà che cosa sarebbe accaduto in patria, se per colpa di un sorpasso azzardato Marquez avesse fatto cadere Lorenzo e consegnato l’alloro al dottore. Lo avrebbero come minimo linciato.

Certo: ci sarebbe stato il “contentino” rappresentato dall’essere stato sportivo e corretto per aver tirato il gas fino alla fine, cercando di fare propria la gara. Ma evidentemente un tale comportamento virtuoso di questi tempi non paga.

Meglio vincere, anche perché fra dieci anni nessuno si ricorderà dei veleni. Rimarrà invece scritto a caratteri cubitali il nome del trionfatore del motomondiale 2015. Chiedo venia ai lettori, visto che appare anche troppo evidente rileggendo queste righe che ho il dente avvelenato.

Ma voglio comunque cogliere una lezione dalla vergogna del  “biscotto”.

++Anche qui sul Titano do-

capito che mi giocavo moltissimo, magari in un altro tipo di gara potevano rischiare

vremmo cominciare ad essere maggiormente cinici e difendere la sammarinesità.

È vero: gridare ogni giorno allo scandalo può anche farci sem- brare integerrimi, puliti e giusti agli occhi dell’Italia o di qualche procura. Ma abbiamo un Paese da rilanciare, una economia da far crescere e una sovranità da tutelare. Ognuno è libero di darsi delle priorità e di scegliere da che parte stare. Noi la nostra scelta di campo la abbiamo fatta in maniera chiara e netta. Ai lettori e ai posteri, l’ardua sentenza.

David Oddone, La Tribuna