“L’umanità è più grande delle persone prese singolarmente, l’infinito è più grande di questo particolare momento”. E. Shafak
È una cosa rara quella che abbiamo visto accadere a Montegiardino nell’ultimo anno. Una cosa rara che merita di essere raccontata perché è vera strategia, traino economico, sogno a occhi aperti. L’inizio della storia non ha nulla di straordinario perché un quadro che da tempo mancava nella Chiesa di San Lorenzo di Montegiardino doveva essere restaurato e poi restituito alla collettività. Ma in questo nostro mondo rapidissimo dove più o meno tutti stiamo rinunciando ad apprendere e approfondire c’è stato qualcuno che ha preteso di andare oltre alla superficie, indagando a 360 gradi. In tanti a dire il vero avevano visto e commentato il quadro finendo sempre per classificarlo come un pezzo non straordinario appartenuto alla chiesa di Montegiardino. C’erano indizi che lasciavano però intravedere la possibilità di raccontare un’altra storia. E Serena Brioli, la restauratrice cui il quadro era stato affidato, ha voluto seguirli ad uno ad uno. Tuttavia servivano soldi e la Segreteria alla Cultura pur non avendone sapeva con chi fare squadra perché c’era una Banca che più e più volte aveva già risposto presente quando si era trattato di ‘salvare’ pezzi di storia e monumenti importanti. Penso al pregevole edificio che fu l’antica dimora dei conti Filippi e che, svuotata nei secoli di degradazione, rischiava di andare incontro a un destino di incuria che Asset Banca ha creduto non meritasse. Di qui la decisione di acquisirla e restituirla al suo antico splendore. C’era dunque un modo di fare squadra già collaudato perché da molti anni la Banca investe il ricavato della propria attività per favorire la crescita economica e culturale del territorio nel quale opera in maniera sussidiaria alle istituzioni. E’ così iniziata la storia del quadro che ha subito rivelato un mistero. Il quadro della Madonna della Misericordia abitava nella chiesa ben prima della sua datazione ufficiale ma con un’identità completamente diversa. Fu probabilmente un incendio a deturparne per primo le sembianze, dopo di che nell’Ottocento un intervento di restauro dovette irrimediabilmente cambiarne i connotati. Del quadro precedente si persero le tracce e solo il recente intervento di restauro ha fatto emergere l’incredibile scoperta di un quadro sotto al quadro. E’ così cambiata la visione dell’arte a Montegiardino in un determinato periodo, il Settecento. Il quadro che conoscevamo al confronto era sbiadito e senza carattere mentre quello della Madonna della Misericordia potrebbe essere stato commissionato all’artista degli artisti, al Tiepolo in persona o alla sua scuola. Il quadro così restaurato verrà disvelato nell’ambito di una cerimonia fissata per il giorno 8 dicembre alle ore 17,15 nella cornice della Chiesa di Montegiardino e sarà oggetto di un volume pubblicato da Asset Banca.
La lezione del quadro della Madonna della Misericordia è preziosa perché l’arte – lo ha ribadito ieri Uto Ughi – ha sempre il potere di riconciliarci con la vita e di avvicinare gli esseri umani tra loro. Ma lo è anche e soprattutto perché esso ci ammonisce sulla nostra capacità di giudicare, invitandoci a guardare al di là della superficie per vedere più profondamente.