Bocciata senza appello… Con 28 voti contrari e zero voti favorevoli. E’ stata questa la sorte dell’Istanza d’Arengo n.3 che, con primo firmatario il Prof. Marino Cecchetti, chiedeva al Consiglio Grande e Generale di legiferare affinché venisse interdetto l’accesso alla “sala da gioco” di Rovereta della Giochi del Titano a tutti i cittadini sammarinesi nonché a tutti i residenti nel territorio della Repubblica di San Marino.
“Non si dispone di dati sulla diffusione in Repubblica della ludopatia, che, fra l’altro, aggrava il numero dei casi di povertà nel nostro Paese”, si legge nella stessa Istanza d’Arengo. Dati che, però, potrebbero essere facilmente dedotti dal numero esiguo di sammarinesi o residenti che si sono rivolti, nel 2019, al Centro di Ascolto per le Dipendenze Patologiche: 77 in totale, ovvero compresi i “dipendenti” da sostanze come alcool o droga, quest’ultimi notoriamente in percentuale enormemente superiore rispetto ai “ludopatici”.
Se, poi, all’esiguità del numero di sammarinesi afflitti da questa patologia uniamo il fatto che qualunque sammarinese può tranquillamente accedere dal proprio smartphone a siti legali (italiani – per giocarci basta un codice fiscale italiano che viene rilasciato ad ogni sammarinese che ne faccia richiesta) o illegali che offrono scommesse, poker, casinò live (via webcam), casinò elettronico, centinaia di diverse slot-machines, o raggiungere qualunque sala giochi italiana in auto in appena 5 minuti, appare evidente la palese inutilità del provvedimento proposto dai firmatari tramite l’istituzione dell’Istanza d’Arengo “sonoramente” bocciata dai “Sessanta” senza neppure un voto conteggiato a favore della sua approvazione…
Ma non solo. Vietare l’accesso nella sala da gioco del Titano a sammarinesi e residenti significherebbe soltanto esporli a maggiori rischi di cadere nel vortice, devastante, della ludopatia. Nessuna offerta esterna di gioco, infatti, è impegnata nella lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo come lo è, concretamente, la Giochi del Titano, dove -al contrario di qualunque sala simile italiana- si entra solo una volta identificati e dove, quindi, ogni “giocatore” può autonomamente richiedere la sua autoesclusione e dove, al tempo stesso, un “ludopatico” può vedersi negare l’accesso alle sale. Inoltre, nella stessa sede del Palazzo Diamond di Rovereta, è attivo lo “sportello del Gioco Responsabile”, che offre consulenza e supporto anonimi a chiunque vi si rivolga.
Invece no, perchè l’esperienza italiana dimostra come norme retoriche, populiste, superficiali vadano a distruggere il tessuto del gioco legale facendo esplodere quello non regolamentato o addirittura illegale, ben più insidioso, per giocatori abituali e occasionali- di quello regolamentato e vigilato.
Approvare l’Istanza d’Arengo del prof. Marino Cecchetti, ovvero chiudendo la sala sammarinese a cittadini e residenti, avrebbe prodotto l’effetto di riempire di sammarinesi le sale da gioco d’oltre confine, esponendo questi sammarinesi al rischio di un gioco con minori tutele rispetto quelle godute in Repubblica. Con il relativo impatto negativo, poi, pur limitato sule casse pubbliche, visto che meno del 4% della clientela della Giochi del Titano è rappresentato dagli “interni”.
Eppure, nonostante queste evidenze, quella del Prof. Marino Cecchetti contro il gioco sammarinese, contro la Giochi del Titano, sembra essere uno “scopo di vita”… Frequenti, infatti, i suoi editoriali su un quotidiano sammarinese “contro” la Giochi del Titano. Fra questi uno, intitolato “Incentivazione al gioco d’azzardo” è stato addirittura rimosso il 15 novembre 2023, “su richiesta del Presidente e del Direttore Generale della Giochi del Titano, Stefano Raggi e Salvatore Caronia, in attesa che si pronunci in merito L’Autorità Garante per l’Informazione per presunte ‘violazioni delle norme anche deontologiche nell’ambito dell’informazione’, come dagli stessi preconizzato”. Un editoriale che ancora oggi -ad un anno e tre mesi dalla sua “cancellazione”- risulta “off-line”…
Dunque, il Consiglio Grande e Generale, bocciando la proposta del prof. Marino Cecchetti di vietare l’accesso a sammarinesi e residenti nella sala da gioco di Rovereta, ha compiuto un importante atto in tutela dell’utenza sammarinese e nella lotta -quella vera, concreta e non retorica- alla ludopatia.
Enrico Lazzari