San Marino. LA MIA RICETTA PER IL SISTEMA PAESE … di Elisabetta Righi Iwanejko

Schermata 2016-08-29 alle 21.56.09La Repubblica di San Marino ha saputo preservare la propria libertà con dignità e con la sola forza del diritto; ha saputo riformarsi per adeguarsi alle sfide della realtà globale riuscendo ad interporsi sul palcoscenico internazionale con la piena consapevolezza delle peculiarità e dei limiti connaturati alle sue dimensioni.

Questo è il valore di un patrimonio unico che conferisce ai Sammarinesi la facoltà di raccogliere il testimone del passato allo scopo di aprirsi al mondo circostante, in primis all’Europa, conservando identità, radici, tradizioni.

L’Europa deve essere considerata una sfida da affrontare nell’ottica di un micro attore economico-sociale-culturale che vuole imporsi in un contesto di ampia natura, salvaguardando tuttavia le proprie specificità in un regime di reciproco interscambio che valorizzi le risorse del territorio nel mercato continentale.

Gli eventuali interventi statali potrebbero essere finalizzati a soggetti imprenditoriali che riescano a coniugare obiettivi economici e scopi sociali. L’inderogabile scelta di assumere lo status di soggetto di diritto internazionale, uno stato sovrano e indipendente,scevro da sistemi di alleanze politiche e unione economica, si deve ricondurre alla millenaria storia e all’indifferibile esigenza di mantenere una libertà d’azione che risiede nel corpo medesimo delle istituzioni tramandate dall’antico Arengo medioevale.

L’Europa rappresenta una duplice sfida.

Per San Marino l’inserirsi in un contesto collaudato espressione delle tendenze delle diverse latitudini del continente. Per l’Europa il commisurarsi con entità statuali a corto raggio che vantano viceversa posizioni di influenza su scala planetaria che le nazioni più grandi tralasciano in quanto indirizzate su linee di orientamento primarie nell’esplicazione delle concernenti relazioni internazionali. Lo Stato pertanto deve garantire, oltre alla risposta sul piano politico, le condizioni generali di sviluppo, formazione e innovazione che sono imprescindibili e una stabilità finanziaria che eviti fenomeni inflattivi interni che accrescano il debito pubblico.

Un obiettivo strategico da conseguire mediante la coesione sociale e il reale concorso delle forze politiche attenuando gli sprechi, le distorsioni dell’apparato amministrativo, la pianificazione di iniziative e progetti difficilmente sostenibili e onerosi a livello finanziario.

Occorre una politica della responsabilità che preveda trasparenza, correttezza, aderenza alle norme, osservanza delle regole e dei metodi.

Esclusivamente agendo in tale senso potremo essere sammarinesi ed europei.

Un’opportunità unica, una sfida da vincere, un riconoscimento incontrovertibile delle potenzialità del cosiddetto sistema paese.

Elisabetta Righi Iwanejko