Se si andasse a scorrere l’elenco delle cose fatte dalla Segreteria Interni, dei decreti delegati e decreti legge, delle norme, delle regolamentazioni, ne uscirebbe un elenco lunghissimo, una lista della spesa che rischierebbe quasi di annoiare. A leggerla bene, invece, viene avanti un percorso che attraversando di volta in volta i vari settori, descrive un progetto di riforma complesso, strutturato, che si configura sui nuovi concetti di distribuzione e organizzazione del comparto pubblico e dei suoi servizi, nel rispetto del diritto dei lavoratori e degli utenti.
Tra i primi interventi nel segno della rottura col passato: l’allineamento del settore pubblico e di quello privato. È accaduto agli inizi del lockdown, quando la maggior parte dei lavoratori è stata lasciata a casa. Nel privato esiste la CIG, nel pubblico non c’è. Allora è stato introdotto il TRR (trattamento retributivo ridotto) che ha colpito anche i Segretari di Stato e i magistrati, con un 30 per cento in meno di stipendio. Il risparmio di 2 milioni di euro è stato girato all’ISS come contributo per le immense spese di quel periodo.
Un’altra piccola rivoluzione sono i bandi di concorso. Ne stanno uscendo a valanga perché nessuna assunzione avviene più per delibera congressuale: dai massimi dirigenti ai ruoli più bassi. E già questa è una bella innovazione, accompagnata dal fatto che i bandi sono aperti a tutti, con possibilità di accesso anche dal privato grazie a corsi di formazione che preparano i candidati all’esame.
Del cosiddetto “lavoro agile” si è scritto abbastanza, compreso il fatto che la norma strutturata è riuscita a coniugare l’incremento della competitività d’impresa e l’efficienza dei servizi pubblici con la migliore conciliazione dei tempi di vita-lavoro dei propri dipendenti; e compreso il fatto che questa modalità occupazionale ha avuto un impatto innovativo anche nella modifica dell’organizzazione del lavoro delle aziende che decidono di investire in innovazione tecnologica.
Poco si sa invece del progetto “accorpamenti” affiancato dalla ridistribuzione di funzioni fra Unità operative della PA, Aziende autonome di stato ed Enti pubblici. L’obiettivo è quello di perseguire un’azione amministrativa semplificata e coordinata, oltre che a livello di processi e procedimenti, anche in termini di funzioni e competenze dei vari uffici e servizi. In quest’ottica è stato perseguito l’accorpamento del dipartimento Territorio. Assolutamente innovativi gli interventi per il reclutamento e le progressioni di carriera nelle Forze dell’Ordine. Dagli Interni stanno lavorando anche per il Tribunale e per l’Istituto Musicale.
Sul Fabbisogno del Settore Pubblico Allargato di cui si sente spesso parlare da sindacati e forze politiche, l’innovazione riguarda la creazione delle basi affinché i profili di ruolo, ad esclusione di quelli specialistici, non siano più una dotazione in capo al singolo ufficio bensì in capo al dipartimento. Rispetto al 2016, si è registrata ad una riduzione del 4,5% delle posizioni, nonostante l’aumento delle attività nel settore pubblico.
Durante il dibattito sull’assestamento di bilancio, a fine ottobre, l’ufficializzazione di un risparmio di 400 mila euro, senza aver diminuito i servizi. Come dire: la strada è segnata.
Nell’elenco non si possono non citare gli interventi sulla dirigenza, la legge di riforma delle Giunte di Castello, due tornate elettorali: una per il rinnovo delle amministrazioni locali, una per il referendum, entrambe in era Covid, senza una sbavatura organizzativa.
Il Segretario di Stato Elena Tonnini è persona che preferisce i fatti agli slogan, alle dichiarazioni roboanti, alle promesse che non si possono mantenere. Ciò nonostante, per ogni intervento portato avanti ha sempre promosso incontri continuativi ed allargati alle parti politiche, ai sindacati, alle associazioni datoriali. Il risultato è un processo di riforma che punta innanzi tutto a rispondere ai bisogni del Paese, ma anche a quelli dei dipendenti, che sicuramente non sentono alcuna necessità di interventi spot, o imposti dall’alto, ma di modifiche strutturali e veramente migliorative.
Tanto è vero che il suo intervento in occasione del 13° congresso della Federazione Pubblico Impiego della CDLS, è stato applaudito da tutti i delegati. E anche questo, ad ascoltare i commenti dei giorni seguenti, è un segnale che qualcosa nella PA sta cambiando.
a/f