Durante i secoli le guerre di qualunque natura, civili e religiose, contro altre razze o popoli, hanno segnato il cammino di ogni uomo, ma oggi la guerra rischia di far diventare invivibile ogni futuro, di togliere a tutti il diritto alla vita.
San Marino si trova in una situazione particolare, a prima vista non abbiamo responsabilità per quanto accade. Occorre che sviluppiamo la coscienza di non essere disgiunti dal mondo, di avere mezzi più di altri per utilizzare le strutture dello Stato e le condizioni di indipendenza, per il mantenimento della Pace. Valorizzare questi strumenti dipende esclusivamente solo dalla nostra coscienza, dal voler essere consapevolmente cittadini di una Repubblica che non si chiude nel proprio egoismo a cullare una vicenda storica che l’ha vista privilegiata. In questa direzione dovrebbe orientarsi il lavoro della Segreteria di Stato agli Affari Interni che, avendo assunto la delega alla Pace, può oggettivamente agire per rendere attivo lo status di neutralità.
Una grande opportunità per San Marino, paese idoneo per una sede nella quale aiutare i popoli ad incontrarsi, un luogo in cui poter discutere e ammorbidire le tensioni, in un territorio da sempre contrario alla violenza. Esiste un vasto campo d’insegnamento e di educazione di strumenti etici, comportamentali, conoscitivi e scientifici perchè, sia gli adulti che i giovani, sappiano tutti usare domani le specificità nazionali e le istituzioni in favore degli altri popoli. La Pace è oggi gravemente compromessa dall’evolversi di avvenimenti che sempre più tendono a segnare il solco dell’incomprensione e degli interessi particolari.
Le visioni generali, ideologiche, religiose, possono essere discusse in ogni momento perchè chiunque accampi principi di diritto, di civiltà, di ragione, o di nazione può essere portatore di dissidio, così come qualunque invito a considerare altri popoli o razze diversi da noi, può diventare il potenziale nemico, un potenziale usurpatore.
Sul piano economico la difesa dei livelli di benessere raggiunti in parti del globo tende sempre più ad ampliare le zone di sottosviluppo, lasciando gran parte dell’umanità a dibattersi con i problemi della fame e della sussistenza. Sempre più lontani sono gli obiettivi di un nuovo ordine economico mondiale, che offra certezza di vita sul pianeta e del superamento dei blocchi politici e dei meccanismi sociali ed economici che li hanno determinati.
Le cause insite nei conflitti che tormentano intere nazioni e popoli spingendoli sempre più verso il degrado e l’impoverimento, non trovano più punti di riferimento nel dialogo fra gli Stati. La minaccia dell’annientamento totale radica nell’uomo un senso di inutilità che lo porta al rifiuto di ogni impegno a costruire le condizioni del proprio futuro. il sentimento di precarietà che ci coinvolge tutti si traduce nei giovani in frustrazione. Ma ad essi è affidata la speranza che si possa uscire dal tunnel e saranno la loro creatività e la capacità di confrontarsi senza prevaricazioni, che potranno dare certezza a questo obiettivo.
Con l’auspicio che l’azione politico-istituzionale sammarinese, possa far diventare il sentimento della Pace così radicato nella libertà della nostra Repubblica, un’aspirazione quotidiana, individuale e collettiva, un’esigenza morale per il nostro futuro.
Elisabetta Righi Iwanejko