San Marino. La pandemia e la guerra: due pericoli da non sottovalutare … di Alberto Forcellini

Sorprende il recente aumento dei contagi, dopo che per alcune settimane la curva pandemica è letteralmente crollata: forse è l’inizio di una nuova ondata? Gli scienziati hanno sbagliato tutto?

Le ragioni del fenomeno sono sempre piuttosto articolate. Innanzi tutto, il virus non è mai sparito e continua a circolare. Ci sono ancora molti non vaccinati in giro. La riduzione delle restrizioni ha indotto molti cittadini ad abbassare la guardia. Il dilagare della variante Omicron 2 e l’affacciarsi sulla scena della sotto variante Omicron 3.

È comunque difficile capire questa fase della pandemia, visto che i media hanno virato, come ovvio, sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, gli esperti assicurano che si tratta di modeste oscillazioni che rientrano nel trend di calo, una sorta di gobba statistica. Il fenomeno non si riflette sulle ospedalizzazioni, nelle sulle terapie, né sui decessi. Sono i casi gravi che interessano gli studiosi, e su questo fronte il trend è sicuramente positivo (nell’accezione antica che abbiamo sempre dato a questo termine). I reparti Covid si stanno svuotando in tutta Italia. San Marino compreso.

Ormai l’evidenza dell’efficacia dei vaccini è palese e incontrovertibile (i vaccini servono soprattutto a evitare l’aggravarsi della malattia, non tanto e non solo a non prendere il virus) e la stragrande maggioranza dei sammarinesi ha dimostrato di averlo capito andandosi a vaccinare.

Il rischio di un’epidemia non controllata e non gestibile è indiscutibilmente basso. Dibattito sempre aperto, invece,  sulla durata della validità dei vaccini. Chi ha completato il ciclo vaccinale con tre dosi ha una buona protezione nei confronti della malattia grave. Sappiamo però che Omicron infetta a livello del naso, che non è difeso dagli anticorpi. La vaccinazione forma infatti una “seconda trincea” che fa da scudo al tratto respiratorio inferiore (bronchi e polmoni). Nella maggior parte dei vaccinati, l’infezione causata da Omicron si manifesta con sintomi lievi, come rinorrea, mal di gola o mal di testa. Niente di preoccupante, ma un po’ di attenzione non guasta mai.

A complicare le analisi e ogni possibile previsione per il futuro è l’arrivo dei profughi provenienti dalle zone di guerra. Le autorità sanitarie italiane hanno già gettato l’allarme: il Covid non è un pericolo inferiore alla guerra. Sarebbe un “grave errore”, in pandemia, lasciare fuori dalla copertura vaccinale chi arriva dallo scenario bellico attraverso i corridoi umanitari.

Aggiungono che è necessario offrire ai profughi in arrivo dall’Ucraina in guerra con la Russia non solo la vaccinazione anti-Covid, ma anche le profilassi di routine perché esiste un rischio di “focolai epidemici di malattie prevenibili da vaccino nelle strutture deputate all’accoglienza”. Molta attenzione su morbillo e polio, in quanto in Ucraina si erano recentemente verificati dei focolai.

In questo senso si era già mosso il Ministero italiano della salute con un’apposita circolare in cui, tra le altre cose, sottolineava appunto “notevoli criticità dovute a basse coperture vaccinali”. In questo senso le linee di indirizzo si suddividono in due parti.

Per i minori fino al compimento dei 18 anni di età: “Soggetto mai vaccinato, con documentazione insufficiente e stato vaccinale incerto: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano nazionale di prevenzione vaccinale; soggetto regolarmente vaccinato nel Paese di origine e con stato vaccinale adeguatamente documentato: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano nazionale di prevenzione vaccinale, per l’eventuale completamento del ciclo vaccinale primario o i successivi richiami”.

Per gli over 18. “Per i soggetti adulti non vaccinati o con stato vaccinale incerto si raccomanda di offrire le seguenti vaccinazioni: difterite, tetano, pertosse; polio; morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza); varicella (valutare); epatite B in caso di screening negativo (valutare)”.

Anche San Marino è in qualche modo in stato di pre-allerta e ha già annunciato tramite gli organismi sanitari la creazione di corridoi vaccinali per i profughi in arrivo. Ne sono già arrivata 150. Per tutto il resto si è già mossa con sollecitudine ed efficacia la grande macchina della solidarietà sammarinese. Tutte le associazioni di volontariato in prima linea, con la Croce Rossa, la Protezione Civile, la Sums, la Caritas, eccetera. Già assegnati a mamme e bambini gli appartamenti dello Stato a Montegiardino, già usati per le quarantene. Avviato il progetto per l’accoglienza scolastica di bambini e ragazzi. Mobilitati tantissimi cittadini con le donazioni di materiali di prima necessità e le diverse raccolte fondi con conti correnti in tutte le banche.

a/f