San Marino. La proposta di Silvano Andreani: “Creiamo una zona franca”

Risollevare il Paese dalla crisi è compito non solo del governo ma di tutta la cittadinanza che può e deve contribuire con il proprio lavoro e con le proprie idee. Il turismo per esempio è l’ambito forse colpito più duramente dall’emergenza sanitaria. Ciononostante c’è la volontà di andare avanti senza piangersi troppo addosso.

Però le iniziative, pur lodevoli, messe in campo a livello istituzionale rischiano di non bastare. Ne è convinto l’imprenditore sammarinese Silvano Andreani che a noi di Repubblica.sm ha illustrato una sua idea per tentare tutti assieme di venir fuori da questa situazione, rilanciando il sistema.

“Il governo – ha subito ammesso Andreani – ha avuto la sfortuna di incappare in quello che io chiamo il dramma del 2000. Un dramma che ha ridotto il nostro turismo a zero. Lo scenario nel quale siamo impantanati è di quelli dal quale difficilmente riusciremo ad uscire. A meno che non si cominci a pensare come comunità.

Lo Stato dal canto suo non può pensare di aumentare i consumi interni abbassando la forbice della monofase perché c’è la convenzione con l’Italia, tuttavia alla creazione di una zona franca potrebbero pensare gli stessi cittadini.

La base su cui agire è il reddito delle persone: noi abbiamo circa 70-80 milioni di stipendi della Pa, 30 milioni di pensioni, 40-50 milioni nel privato, dobbiamo fare in modo che le persone si autotassino del 3% (soldi che servirebbero a rifinanziare il sistema) vale a dire che chi ha uno stipendio di 1500 euro rinuncia a 45 euro.

Sulla base di questa rinuncia il cittadino sammarinese o il frontaliere ottiene però la possibilità di uno sconto del 15% a fronte di una spesa su territorio sammarinese di almeno 500 euro, significa che anziché rinunciare a 45 euro, ha un guadagno di ulteriori 30 euro. Per porre in essere tale strategia si potrebbe pensare di usare anche la smac come veicolo, potenziandola”.

“In questo modo – aggiunge Andreani – nessuno ci rimetterebbe un euro, e il sistema nel giro di poco verrebbe rilanciato e tornerebbe ad essere attrattivo. Altrimenti non c’è speranza e non c’è ossigeno”.

A ben vedere quella di Andreani è un’idea non solo facile da realizzare ma che potrebbe davvero garantire linfa vitale per evitare che il sistema muoia.

Sappiamo da Adam Smith che è proprio così che il mercato si autoregola, attraverso il principio della mano invisibile. Per cui gli individui servono l’interesse collettivo quando sono guidati nelle loro azioni dall’interesse personale.

David Oddone

Repubblica Sm