San Marino. La ricetta contro il caro bollette: aumentare le energie rinnovabili prodotte in loco … di Alberto Forcellini

 

L’allarme era già arrivato tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Poi, in autunno, è esplosa la tempesta perfetta del rincaro delle materie prime. Prima la pandemia, poi la ripresa hanno caratterizzato un’impennata dei prezzi che mettono a rischio diversi settori, dalla produzione di beni alle costruzioni. In pratica, le chiusure degli impianti estrattivi e produttivi hanno fatto diminuire la disponibilità di materie prime e semilavorati. Poi la forte ripresa economica trainata da Cina e Usa ha causato un’impennata della domanda di commodity, in grado di mettere in ginocchio la produzione delle aziende.

E così arriva l’effetto a valanga: aumentano i carburanti, con aggravio del costo dei trasporti; aumentano le bollette di luce e gas; aumentano i prezzi della spesa quotidiana.

Rispetto allo stesso periodo del 2020, il costo della benzina ha avuto un rialzo del 19,4%. In soldoni, rispetto all’anno scorso, per fare un pieno oggi occorrono circa 13,5 euro in più. Sulla stessa scia il diesel con un aumento del 18,5% corrispondente a circa 11 euro in più per poter fare il pieno. Tradotto: un aumento di 324 euro a famiglia. E questo solo per quanto riguarda il rifornimento della macchina. A questo rincaro, vanno aggiunti anche quelli riguardanti l’aumento del costo di luce e gas. L’energia elettrica segna un incremento del 29,8% rispetto al trimestre precedente. Il gas, invece, si stima raggiungerà un +14,4. Quindi, traducendo nuovamente tutto in soldoni, l’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) stima che le famiglie italiane pagheranno 145 euro in più all’anno per la luce per e 155 euro per il gas.

Inevitabilmente, gli aumenti si riflettono sulla spesa alimentare, anche perché l’85% delle merci viaggia su strada. Al rincaro dei costi energetici si aggiunge quello per gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta, che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per succhi e passate, alle retine per gli agrumi, ai barattoli smaltati per i legumi, spiegano i dati forniti dalla Coldiretti. Chiunque vada a fare la spesa si sarà accorto che i primi aumenti sono avvenuti anche su pane, pasta caffè, al netto delle offerte che in questi giorni molti supermercati si attrezzano a promuovere.

Anche San Marino riflette in qualche maniera quello che sta succedendo in Italia sia sul fronte dei carburanti, sia della spesa alimentare, perché i rifornimenti arrivano tutti da fuori confine e non c’è alcuna possibilità di intervenire sul meccanismo di composizione dei costi.

Altra cosa è il caro bollette. Il Titano si rifornisce totalmente da fuori confine, ma la gestione della distribuzione di luce e gas, nonché il calcolo dei costi e la redazione delle bollette, viene tutta gestita internamente. L’orientamento è sempre stato di natura “politica” non economica. Basti pensare che il costo delle bollette è fermo al 2011 per l’acqua; il gas e la luce hanno le tariffe ferme al 2013; quelle delle acque reflue al 2016 e quelle sui rifiuti addirittura al 2007.

In questa situazione, il problema è davvero evidente. Forse è anche per questo motivo che non c’è ancora alcuna decisione, in verità molto difficile da prendere per chi ne ha la responsabilità, mentre in Italia ci sono già delibere a sostegno delle famiglie a minore reddito.

Va detto anche che c’è molta differenza tra le misure di salvaguardia che hanno il senso della temporaneità e dell’emergenza, ed eventuali misure strutturali che possono mettere l’utente al riparo per sempre.

Il suggerimento ci viene proprio in questi giorni dall’ Autorità di Regolamentazione per i Servizi Pubblici e L’Energia. In una nota ufficiale, il presidente Marco Affronte invita esplicitamente i cittadini sammarinesi, le attività produttive, le associazioni, ad “aumentare la quota di energie rinnovabili prodotte in loco, per l’elettrificazione della mobilità e delle industrie, per l’efficientamento energetico, eccetera.”

A dieci anni dalla prima installazione di un impianto fotovoltaico, San Marino si trova attualmente nella top 10 mondiale per watt prodotto pro capite. Ovviamente in numeri proporzionali, non assoluti. Ma è un grande traguardo, perché comunque 1500 impianti sono un dato importante. Che ha avuto un suo positivo riscontro anche nel recente accordo con l’Italia per la fornitura di megawatt, passata da 54 a 47.

Tra l’altro, ci sono agevolazioni importanti. Lo scorso 21 gennai, a seguito dell’emanazione della Legge 23 dicembre 2020 n.223, articolo 51, l’Autorità ha deliberato la tassazione sulla tariffa incentivante “Conto Energia” erogata da AASS agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW. Quindi, produrre l’energia in proprio è ancor più conveniente.

Anche alla luce di questo ulteriore risparmio, si può fare molto di più, perché un impianto fotovoltaico mette al riparo l’utente dagli improvvisi aumenti del costo dell’energia, oltre che dare un fattivo contributo alla produzione di energia green e fermare in questo modo i devastanti cambiamenti climatici. Questo il senso dell’appello del dottor Affronte, anche in vista della redazione del Piano Energetico Nazionale (PEN) al cui interno dovranno essere stabiliti gli obiettivi, le strategie e gli indirizzi, per i prossimi tre anni (2022-2024) per tutta la questione energetica della Repubblica. E per la prima volta, ogni cittadino potrà dare il proprio contributo in termini di consigli e suggerimenti scaricando il modulo sul sito dell’Autorità.

a/f