La rivoluzione dei grillini in Italia e? destinata a bloccarsi?
Domanda particolarmente interessante anche in prossimita? delle imminenti elezioni sammarinesi, visto che un possibile stop della popolarita? dei pentastellati potrebbe ripercuotersi sulle fortune dei movimenti made in Rsm.
Il fattaccio riguarda Roma, la Capitale. Conquistata con i denti da Virginia Raggi doveva e deve rappresentare
il punto di svolta dei Cinque-stelle, per arrivare al governo dell’intero Paese. Un fallimento potrebbe bloccare qualsiasi velleita?. Al contrario riuscire dove altri non hanno potuto, spianerebbe la strada verso lidi piu? alti.
L’appunto piu? importante che tutti fanno ai movimenti, italiani o sammarinesi, e? quello di non essere in grado di governare per via dell’inesperienza. Ancora, si teme che essendo abitutati dall’opposizione a sbraitare e “distruggere”, una volta finiti nella stanza dei bottoni, da un lato non saprebbero dove mettere le mani, dall’altro finirebbero per arrivare a compromessi, come tutti i predecessori. Personalmente credo molto nella Raggi e nella rivoluzione romana.
Sto tifando per lei. Ma, c’e? un “ma” grosso come una casa.
Rifuggo da sempre dal giustizialismo becero che contraddistingue alcuni. Questo perche? mi sembra molto ipocrita. Al solito vediamo la pagliuzza negli occhi dell’altro, ma non la trave conficcata nel nostro, come citano i Vangeli. Al solito, la trasparenza vale per tutti gli altri, ma non per noi. Cosi? assistiamo a un nugolo di personaggi locali e non che negli anni si sono sperticati in consigli non richiesti e soloni pronti a puntare il dito, arrogandosi il diritto di essere giudici supremi, capaci di insegnare alla comunita? come si sta al mondo.
Il tempo e? sempre galantuomo, non a caso i fatti stanno raccontando oggi un’altra storia per molti dei protagonisti di tante strenue battaglie. Ma concentriamoci su Roma, nell’attesa che anche qui i nodi vengano al pettine. I grillini puntano tutta la loro breve storia politica e credibilita? sulla trasparenza. Cosi? come non hanno mai risparmiato un indagato dalla gogna mediatica, chiedendone immediatamente senza se e senza ma la testa, ovvero le dimissioni.
Si apprende cosi? che il cavallo di razza dei Cinquestelle Virginia Raggi, pur essendo a conoscenza che un suo assessore fosse indagato, non solo lo ha coperto, ma non ha avvisato i vertici del partito. Se tanto mi da tanto, la “sindaca” dovrebbe dimettersi con disonore naturalmente se vogliamo seguire i canoni ferrei che i pentastellati hanno utilizzato per gli altri.
Appunto, gli altri: la trasparenza anche in questo ennesimo caso vale sempre e solo per colui che ci sta a fianco, non certo per noi. C’e? poco da aggiungere.
Lo ribadisco: personalmente credo ancora che la Raggi sia un bravo sindaco, che non dovrebbe dimettersi. Benissimo la trasparenza che va richiesta, anzi pretesa a gran voce. Ma il giustizialismo spesso e volentieri si ripercuote proprio contro gli onesti.
Una lezione che dovremmo tenere a mente anche qui sul Monte.
David Oddone, Caporedattore de La Tribuna