Aveva preso un giorno di permesso la sammarinese Meri Di Nubila che da tre anni lavora presso la sala di crisi dell’Unione Europea proprio a Bruxelles. E forse proprio quel permesso le ha salvato la vita.
Ogni mattina, infatti, prende la metropolitana che collega la zona dove lei vive, quartiere Heysel, al suo posto di lavoro prendendo la metropolitana che tra le varie fermate ha proprio quella di Maalbeek, dove sono esplose le bombe dei terroristi.
Ecco cosa scrive il Resto del Carlino:
«Per fortuna non ho preso il metrò come tutti i giorni, avevo chiesto un giorno di congedo per una visita medica». E’ quanto riferito via Skipe da Mariarosa Di Nubila al padre, professor Renato Di Nubila, docente universitario in atenei italiani e a San Marino, oggi in pensione. La ragazza ha vinto un concorso e lavora da tempo alla Commissione europea, a Bruxelles. «Si occupa di emergenze umanitarie e aiuti», aggiunge il genitore.
«Da diverse ore siamo attaccati al telefono – continua – per cercare di contattare di nuovo Mariarosa. Le linee dei cellulari cadono continuamente, va in po’ meglio con internet, l’abbiamo sentita e anche vista con Skipe. Era comprensibilmente preoccupata». Uno degli attentati dei terroristi dell’Isis è andato a segno nella stazione del metrò di Maelbeek, la zona delle istituzioni europee. «Mia figlia abita in zona Heisel. Ci ha detto che per fortuna in mattinata non ha preso quella linea di metro che è stata presa di mira dai terroristi, che normalmente prende per recarsi al lavoro. Chissà che cosa sarebbe successo altrimenti. Mariarosa aveva chiesto un giorno di congedo dal suo impegno presso la Commissione europea per una visita medica. Adesso (la conversazione risale alle 15,30 di ieri, ndr) è chiusa in casa. Naturalmente ha dovuto saltare la visita medica. Non è neppure andata al lavoro. E’ tutto blindato. Treni e aerei sono bloccati. Lei aspettava una sua amica, il cui volo è stato dirottato su Parigi. A Pasqua avrebbe dovuto fare un salto a trovarci, niente da fare».
«Solo mezz’ora fa – prosegue il professor Di Nubila – ci ha detto al telefono ‘non so come fare’. E ha aggiunto: ‘non posso stare cinque giorni chiusa qui. C’è l’ordine di non uscire in strada. E restare all’interno delle proprie abitazioni, specialmente nella zona del centro storico’». Sua figlia ha pensato di mollare tutto e ritornare in Italia, o a San Marino, visto che ha la doppia cittadinanza? «Ormai il suo lavoro è lì, lo fa da alcuni anni, se l’è conquistato con un concorso, nessun santo in paradiso. Sono giorni tristi, tragici. Ci ha detto ‘sono avvilita, ma mi devo fare una ragione’. Come genitore sono preoccupato».