San Marino. La scuola riconsegna i ragazzi alla società

Quello della maturità è un traguardo importantissimo. La scuola riconsegna i ragazzi alla società, dopo oltre 15 anni (dall’asilo alla fine delle superiori). Come avrebbe detto il giovane Holden, è il momento di dire addio. Per farlo occorre però avere il senso dell’addio. “Se me ne restavo lì (davanti alla scuola ndr) – scrive Salinger – era perché cercavo di provare il senso di una specie di addio. Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. E’ una cosa che odio. Che l’addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio”. L’importanza che si dà oggi alla scuola la si può forse misurare anche dallo spazio che ad essa viene dedicato nella comunicazione istituzionale. Nella giornata di ieri per esempio nella vicina Italia che non offre certo il miglior esempio di scuola, in tantissimi hanno dedicato spazio all’approfondimento sulle tracce che sarebbero uscite oggi. A San Marino la prima prova si è svolta lunedì 17 ma non se ne è quasi parlato. Da come sono andate quelle prove capiremo molto della nostra società futura. Siamo forse disinteressati al futuro? Si toccherà con mano, leggendo le prove dei ragazzi, se la scuola avrà dato loro gli strumenti per riuscire a scrivere ciò che pensano e soprattutto sentono. Le tracce che sono uscite hanno infatti molto a che fare con l’educazione sentimentale. Nell’analisi del testo sono usciti due grandi classici della letteratura italiana: Italo Calvino con “Questo è il bene dell’essere dimezzato” tratto da ‘Il Visconte Dimezzato’ (ottima lettura anche per l’estate) e la poesia di Giuseppe Ungaretti “Pellegrinaggio”. Per la tipologia B, il saggio breve, gli studenti si sono trovati a scegliere tra: il futuro dell’Unione Europea (tema molto attuale qui in Repubblica), che cosa può riscattarci dal nichilismo, il valore e l’utilità della scienza o l’emancipazione femminile dalla fine dell’Ottocento. Infine nella tipologia C, le tracce da scegliere riguardavano la dittatura del consumismo e le tematiche dell’arte del sedurre esposte nel brano “Diario del Seduttore” di Kierkegaard. Non resta che attendere i risultati e sperare che essi possano essere la base di un futuro migliore. La speranza è poi quella che a questi giovani venga data l’opportunità di mettere a frutto i propri studi anche nella sfera del lavoro. Fermo restando che lo studio ha un valore sé e che esso è incommensurabile.

Repubblica Sm