San Marino. La Serenissima: Storia di una torta nata in tempo di guerra.

La torta Tre Monti e la Torta Titano hanno fatto parte dell’immaginario collettivo dei sammarinesi e dei turisti che per decenni hanno visitato la Repubblica

Rimane una storia che intreccia le vite di chi ha trovato rifugio a San Marino durante la seconda guerra mondiale e gli abitanti di questa Nostra terra. E’ dall’incontro tra i rifugiati della famiglia Mambelli e la storica famiglia Michelotti che nasce un progetto che finirà per colpire l’immaginario collettivo. Pochi giorni fa la famiglia Michelotti ha perso l’ultimo discendente diretto.

Se ne è andata la maestra Renata, l’ultima ancora in vita degli otto fratelli, figli di Simone, quel Simone che nel 1942 fonda la Serenissima e regala alla ripresa economica del dopo guerra il prodotto di merchandising (a tempi la definizione non esisteva) più conosciuto dopo il moscato: la Torta Tre Monti e la torta Titano o se preferite la tonda, fatta di wafer e cioccolato e la quadrata, una segreta pasta di mandorle con un ripieno di cioccolata e una glassa zuccherosa buonissima.

Segreta perché “la ricetta la conosce solo il pasticcere” mi diceva la mamma Renata e la ricetta è depositata in qualche “segreta” cassaforte, ricordi di bambina, pochi i miei. Ero piccolina, ma sentivo i racconti dei miei fra-telli grandi: “La Serenissima e la fabbrica di ceramiche Titano erano lo snodo nel Paese che cambiava, gioiosa la prima, più disciplinata la seconda, diventavano il simbolo di una trasformazione radicale e inevitabile. La tipicità dei prodotti richiamava costantemente pazienza, ingegno, destrezza e soprattutto voglia di apprendere. Si trattava dunque di dare le basi a un commercio particolare, colto (…)” così Fausta Morganti coglieva, come solo lei sapeva fare, il senso profondo di quella che era molto di più di una semplice torta. (…)

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