San Marino. La situazione politica. Ecco il punto ….. di Marco Severini

San MarinoLa pubblicazione da parte di Giornale.sm della registrazione avvenuta tra il Prof. Roberti e la Sig.ra Frisoni aveva sollevato molte polemiche e malumori nei mesi scorsi.

L’arresto della Sig.ra Frisoni ha acuito ancora di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’attenzione sulle ipotetiche tangenti che sono passate nel partito più importante della sinistra sammarinese. La Frisoni, in carcere a colloquio con i magistrati, ha fatto ben 4 nomi di politici che secondo lei avrebbero intascato delle tangenti.

Ovvero Morganti, Macina, Felici ed un quarto uomo, il cui nome riveleremo a breve. Tutti ex comunisti.

Da questo interrogatorio si è passata alla giusta decisione da parte del Segretario Felici di dimettersi per preservare le istituzioni e difendersi da normale cittadino in sede penale.

Dopo queste dimissioni, ieri e oggi sono stati giorni di incontri frenetici tra i partiti della coalizione e nei partiti stessi che compongono il governo.

Ieri sera si è riunita la Direzione del Psd e quella di Alleanza Popolare. Un giorno prima quella della Dc. Non sappiamo che cosa abbia fatto la quarta forza della coalizione di governo, ovvero Noi Sammarinesi.

In casa Alleanza Popolare si è discusso molto su cosa fare, e sembrerebbe che il movimento di Mario Venturini abbia deciso di pretendere dai compagni di coalizione una svolta ben precisa verso la moralità dei componenti del Congresso. Infatti AP proporrebbe di cambiare la composizione del Congresso e di ridurre il numero dei congressisti a sei. Quindi da nove, ora otto perché si è dimesso Felici, a sei; quindi con la riduzione di un terzo. Proporrebbe un 3+2+1, ovvero 3 segretari della Dc, 2 del Psd ed 1 di Alleanza Popolare.

Sempre Ap vorrebbe che chi occupasse l’alta figura di Segretario di Stato fosse una persona non chiacchierata e che non abbia ne pendenze e ne situazioni particolari che potrebbero essere oggetto di scandalo, o di particolare attenzione da parte dei media.

Capendo la volontà di Ap è facile intuire che Giancarlo Venturini e Teodoro Lonfernini non dovrebbero avere nessun problema in casa Dc. Difficile in casa democristiana sapere chi potrebbe essere il terzo segretario. In casa Psd il Segretario Iro Belluzzi non dovrebbe avere nessun problema. Morganti, invece, dovrebbe rimanere fuori in quanto è stato citato dalla Frisoni, ma l’istruzione dovrebbe essere accorpata sotto un’altro dicastero.

E’ probabile, sempre in casa PSD, che la poltrona delle finanze rimasta vuota dalle dimissioni di Felici vada all’outsider Giancarlo Capicchioni, che potrebbe spuntarla su altri concorrenti. Serio e preparato, Capicchioni potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. I concorrenti per la poltrona delle finanze sembrerebbero essersi già dileguati. Il Presidente della Commissione consigliare Carisp-Sopaf, il consigliere Gerardo Giovagnoli sembra abbia declinato l’offerta in quanto – sue parole – non abbastanza esperto, a differenza di Capicchioni, nelle tematiche fiscali e tributarie. Altri pretendenti sembra non essercene stati.

In casa PSD, ieri sera c’è stata una tesa riunione del Direttivo. Presenti circa una sessantina di persone. La minoranza, capeggiata da Lazzaro Rossini e Caterina Morganti, sembra non abbia gradito le dimissioni di Felici ed avrebbe voluto, invece, il ritiro di tutta la delegazione dall’attuale governo. Il Psd sembra non gradire, al pari della Dc, la proposta di ridurre il numero di consiglieri. Alla proposta, che sembra quasi un diktat, di Ap il partito dei socialisti e dei democratici dovrebbe rispondere picche.

Anche la Dc sembra sia contraria al diktat di Alleanza Popolare. Al Congresso rinnovato e ridotto di numero preferirebbe, al pari del Psd, solo la sostituzione, senza colpo ferire, di Felici con Capicchioni. E probabilmente domani verrà seguita questa via che è la meno indolore per l’attuale maggioranza, anche se è la meno proba e non tiene conto dell’attuale e particolare situazione contingente.

Quindi alla fine poco cambierà dell’attuale composizione del Congresso di Stato. Felici, dimissionario, verrà sostituito con Capicchioni.

Anche se Ap sta minacciando il ritiro della delegazione in seno al congresso di stato qualora non si dovesse accettare il suo diktat, la Dc ed il Psd dovrebbero tirare dritto rischiano un improbabile strappo con gli alleati di Alleanza Popolare.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa non avrebbe avuto fortuna in questo momento politico della Repubblica di San Marino, dato che non ci si sforza nemmeno di cambiare, o far finta di farlo.

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm