San Marino. La stagione delle riforme, il debito pubblico, il percorso di un Paese che cambia … di Alberto Forcellini

Con l’arrivo dell’autunno cominciano ad affacciarsi all’attenzione del Consiglio Grande e Generale anche le riforme. La prima in elenco è quella pensionistica, forse anche la più urgente dal punto di vista economico: 205 milioni di uscite contro i 130 di entrate. Ma il disavanzo maggiore deve ancora arrivare, con il progressivo pensionamento dei “baby boomers”. Il termine deriva dall’esplosione demografica degli anni del dopo guerra, più o meno fino a metà degli anni ’60. “Baby boom” in inglese e oggi, tutti quei bambini sono andati in pensione, o ci andranno tra poco. La legge pensionistica istituita nel 1964 faceva affidamento su 7 lavoratori per ogni pensionato: il sistema solidaristico funzionava alla perfezione. Poi la scala demografica, progressivamente, si è rovesciata e oggi ci sono due lavoratori per ogni pensionato. Il sistema non regge più.
Le innovazioni che si apportano a qualcosa di consolidato sono sempre dolorose, ma questa volta il passaggio sarà progressivo. La modifica più consistente, da 100 a 103, sarà graduale e spalmata in sei anni, con età minima 60 anni e 43 di contributi. Passaggio di quota ogni sei mesi e aumento contributivo dello 0,5% all’anno. All’interno della tempistica istituzionale c’è comunque la possibilità di ulteriori confronti e aggiustamenti. L’obiettivo di entrata in vigore rimane fissato entro fine anno o appena all’inizio del prossimo.
Ormai pronta anche la riforma sul lavoro, che dovrebbe essere alle ultime battute del confronto tra le parti politiche, sociali ed economiche. Nulla è ancora trapelato sui dettagli ma fonti non ufficiali rivelano che, in prima battuta, sembra trattarsi di una buona legge.
Molto problematica sarà invece la legge di riforma sull’IGR, anche questa in corso d’opera. Nelle prime fasi di elaborazione era stata annunciata una previsione di entrata tra i 20 / 25 milioni. Tra gli obiettivi, la creazione di un testo unico e una revisione dell’imposizione per le persone fisiche. Le aliquote non saranno modificate, così come i principi generali e le tipologie di reddito. L’intervento sarà su specifiche aree per riequilibrare il sistema. Ipotizzati cambiamenti all’imposizione per imprese individuali, liberi professionisti e persone giuridiche e l’applicazione dell’IGR ai non residenti. L’intenzione è non stravolgere la riforma del 2013 ma si vogliono individuare le sacche di mancata imposizione che creano disparità fiscale, anche tramite una migliore attività di controllo per fare emergere le imprese senza utili. Dalla maggioranza stanno cominciando ad arrivare indicazioni in questo senso, con Rete che chiede di far pagare di più a chi ha di più.
Ma non ci sono solo le riforme nell’agendo del governo. Del resto era difficile prevedere, solo tre anni fa, che sarebbero arrivate una pandemia, la guerra, la crisi energetica e un’inflazione simili a quella di 40 anni fa. In un contesto geopolitico ogni giorno mutevole e sempre più problematico, è piuttosto evidente che il debito pubblico diventa una misura obbligatoria e irrinunciabile per tutti gli Stati. Specialmente per un piccolo Paese che non ha potuto contare finora sul sostegno delle istituzioni europee ma che pur partendo da una situazione assolutamente svantaggiata (le casse vuote lasciate dal governo Adesso.sm) è riuscito a ricostruire una credibilità internazionale, ottenere finanziamenti, sistemare la situazione disastrata delle banche e ottenere un’approvazione 10 e lode dal FMI. Ora Fitch abbassa il rating, certo non è una bella cosa, ma non c’è da spaventarsi se non in funzione di una situazione mondiale oggettivamente molto complicata. Per dirla con Carlo Cottarelli, oggi fare debito conviene perché i tassi di interesse sono più bassi dell’inflazione. In ogni caso, dalla maggioranza ci sono spinte per privilegiare il debito interno e ridurre quello estero, invitando i sammarinesi ad avere fiducia nel sistema.
Ragionamento sensato, anche perché San Marino sta riacquistando credibilità sul fronte giudiziario. Elemento fondamentale soprattutto quando si parla di finanza e di rapporti internazionali. La riforma della giustizia, la presenza di un dirigente del tribunale di alto profilo, l’avvio di azioni di responsabilità contro i personaggi che hanno creato danni economici e d’immagine, danno l’idea che San Marino ha cambiato postura. Un segnale importante in questo senso potrebbe essere il nuovo PRG, con un piano di investimenti per progetti infrastrutturali che dovranno colmare anni, anzi decenni, in cui non si è fatto niente, tranne le speculazioni. Anche la legge sul PRG dovrebbe arrivare presto sui banchi del Consiglio.
a/f