Se mai ce ne fosse stato bisogno, la dirigenza ha pubblicamente reso ufficiale il ruolo che svolgerà con il nuovo corso del P. S. Partito Socialista non più solo senza aggettivi, ma bensì senza minoranza, senza nessuno che contrasta il pensiero unico, senza rompiscatole ingombranti che, per il passato, hanno reso difficile l’attuazione di progetti poco dignitosi e privi di prospettiva politica.
Ora, dopo la celebrazione del Congresso farsa, nel corso del quale è stato rieletto lo stesso Segretario dimissionario, forse come premio per la partecipazione al video “Carrirolo”, il P.S. è stato finalmente libero di rendere pubblica la massima aspirazione della sua dirigenza: Quella di svolgere il ruolo di “stampella” del Governo più inetto degli ultimi 30 anni.
Naturalmente la dirigenza socialista ha cercato di camuffare la propria posizione infinitamente debole e protesa solo a soddisfare ambizioni personali, e nella speranza di darla ad intendere si è guardata bene di chiamare la propria aspirazione con il suo vero nome: “stampella”, no, l’ha chiamata in modo più roboante: “Patto di Legislatura”.
Tutto fumo negli occhi! Patto di legislatura con chi? Con la maggioranza che già esiste e ha i voti per essere autonoma e autosufficiente? Casomai la maggioranza è più semplicemente in cerca di coperture politiche, di lenzuoli che coprano e non certo di numeri.
E il primo partito di opposizione, il partito più longevo di San Marino, il partito la cui storia è caratterizzata dalle più importanti conquiste sociali e democratiche della nostra Repubblica, si deve ridurre a questo ruolo? Ad elemosinare un posto a tavola perdendo di vista radici, principi e valori?
E non mi si venga a dire che tutto si verifica “per senso di responsabilità”, come spesso ama ripetere qualche esponente socialista forse per convincere se stesso, perché nessuno ci crede, soprattutto chi conosce un po’ le vicende interne al Partito Socialista.
Dico tutto ciò con profondo senso di delusione perché immaginavo una storia diversa per il P.S., ma anche con la serenità di aver fatto scelte giuste e coerenti. Le stesse sensazioni provate nel 2003, quando con rammarico lasciai l’allora P.S.S.
E’ proprio vero, la storia si ripete! Anche allora fu una scelta controcorrente, scomoda, di certo politicamente scorretta per quell’epoca. Poi, con il tempo, i fatti mi diedero ragione e quel che è avvenuto in questi ultimi tempi è li a testimoniarlo.
Mi auguro che la storia questa volta sia di monito ed insegni qualcosa almeno agli uomini liberi.
San Marino 31 Marzo 2015
AUGUSTO CASALI, LiberaMente San Marino