In una nota diffusa oggi, la Unione Sammarinese dei Lavoratori (USL) interviene con forza sul tema della disabilità e della conciliazione tra lavoro e famiglia, sottolineando la necessità di un impegno concreto e strutturale da parte dello Stato. Al centro dell’attenzione, il diritto dei genitori lavoratori a prendersi cura dei figli con bisogni speciali, senza dover rinunciare al proprio impiego.
Il Segretario con delega alla Famiglia ha recentemente annunciato nuovi strumenti normativi per affrontare il calo demografico. Ma, secondo l’USL, non si può ignorare un altro dato ormai evidente: aumentano le famiglie in cui uno o più figli necessitano di cure e attenzioni specifiche, spesso a carico di un solo genitore. In questi casi, diventa essenziale una maggiore flessibilità lavorativa.

La Segretaria della Federazione Pubblico Impiego USL, Simona Mazza, ricorda che la legge sammarinese n. 129/2022 già prevede strumenti utili, come il congedo per prestatori di assistenza e la possibilità di richiedere orari di lavoro flessibili in presenza di gravi disabilità. Tuttavia, sottolinea Mazza, l’applicazione concreta di queste norme deve tenere conto delle reali esigenze del lavoratore, specialmente in contesti dove è impossibile mantenere i turni consueti.
Secondo la USL, le difficoltà organizzative non possono gravare esclusivamente sui colleghi: è compito della dirigenza affrontare con responsabilità il tema, valutare i fabbisogni e – se necessario – inserire nuove risorse nel personale. La disabilità, così come la denatalità, impone uno sforzo collettivo e una visione lungimirante: se le persone più fragili restano indietro, ha ammonito Mazza, “abbiamo fallito come comunità”.
Il sindacato porta come esempio un caso recentemente seguito con successo: un padre single con un figlio autistico, costretto a gestire tutto da solo. Una situazione affrontata con determinazione, che ha portato a un risultato positivo grazie all’impegno congiunto di sindacato e amministrazione. Ma, conclude la USL, non possono bastare i singoli interventi: serve un sistema stabile, strutturato e garantito, in grado di offrire risposte certe a tutte le famiglie che affrontano sfide simili.
“Lo Stato deve essere il primo a dare il buon esempio” – afferma la USL – perché chi ogni giorno combatte in silenzio possa trovare non ostacoli, ma alleati.