Ho criticato questo esecutivo, al quale comunque va riconosciuto il merito di aver “liberato” il Titano dalla “occupazione” perpetrata dall’ormai celebre “Cricca” ai tempi del fallimentare governo AdessoSM e di aver imposto una prima svolta -perlomeno in senso di trasparenza e conformità- su bilanci e conti pubblici…
Ho spesso criticato questo governo, dicevo, per la gravissima mancanza di sinergia fra le varie segreterie di Stato dovuta, deduco, all’assenza di coesione fra le varie forze politiche che lo sostengono che determina l’impossibilità di perseguire un unico obiettivo, un unico e ben definito piano di sviluppo. Anzi, sarebbe il caso di dire, di risanamento. …Sempre che, in fondo, questo piano esista.
Se AdessoSM fece disastri a causa della sua “distrazione” relativamente a piani più o meno eversivi di un gruppo privato -lo sostiene la Commissione di inchiesta, non io-, questo esecutivo rischia di farne altrettanti non mostrandosi in grado di affrontare la sfida che l’alto debito pubblico, unito alla caduta drastica del Titano in termini di “appeal” verso gli investitori stranieri, impone in termini di scelte importanti.
Certo, si faranno le riforme. Se ne sono fatte già alcune. Ma sono “cerotti”, inefficaci -da soli- a tamponare l’emorragia che rischia di rivelarsi fatale per l’economia -quindi il sostentamento delle casse pubbliche- sammarinese.
Tramontati e non più proponibili i vecchi capisaldi che garantirono benessere fino alla fine degli anni Novanta, “perite” sotto i colpi della pressione italiana alcuni piccole ma -economicamente- importanti nicchie che il Titano si era creato (ad esempio l’e-commerce), è urgente definire che cosa, San Marino, debba diventare “da grande”; su cosa il Titano debba puntare per garantirsi un futuro economicamente sostenibile e, quindi, per riversare questa stabilità economica sul benessere della popolazione.
Oggi la gestione finanziaria appare quasi uno schema Ponzi: si contrae debito per pagare la spesa corrente. Senza che questo debito (ricordate la disquisizione di Mario Draghi su “debito buono” e “debito cattivo”?) produca sviluppo, almeno in termini importanti e tangibili.
Non è così? Dai banchi dell’Esecutivo, allora, lo si spieghi. Perchè la “percezione” della situazione è quella di un governo che naviga a vista, imbarcato su una flotta con tante navi e altrettanti capitani, dove ogni nave segue una rotta diversa. Ma, purtroppo, in questo caso non ritengo che il problema -come in altri millemila casi- la pessima qualità della comunicazione, bensì la disgregazione, l’assenza di coesione e di obiettivi concreti fra una Segreteria e l’altra.
Cosa aspetta la maggioranza a “verificare” se è ancora tale, negli intenti e negli obiettivi concreti? Che ne è della verifica di governo e di maggioranza che anche dall’interno dell’Esecutivo è stata più volte chiesta e auspicata? Forse, mi vien da credere, non c’è ormai più nulla da verificare e la crisi è inevitabile?
In tal caso, si prenda atto di ciò e si lasci il campo ad un governo in grado di governare e di rispondere concretamente alle sfide che attendono il Titano e la sua economia. Ogni giorno sprecato è un giorno perso.
L’attualità del mondo globalizzato, la crisi energetica, la sempre più serrata concorrenza fra uno stato e l’altro, oggi appaiono problemi insormontabili per una piccola realtà quale è quella sammarinese. Ma in questo difficile momento si nascondono grandi opportunità. Anche, in tal caso, facili da vedere anche per chi non è laureato alla Bocconi.
Si potrebbe partire dall’energia, producendola in loco in misura ben più ampia del fabbisogno interno attuale così da creare un “paradiso” privo di oscillazioni di prezzo, capace da solo di attirare sul Titano tante aziende. Ma questo non sarebbe che un primo passo -comunque capace di aumentare sensibilmente il PIL sammarinese e quindi il gettito fiscale- da affiancare a precise nicchie economiche dove il “paradiso” si basi su una legislazione e regolamentazione snella e, soprattutto, chiara.
Si sta facendo qualcosa sulle blockchain e gli asset virtuali grazie, in un mondo deregolamentato, ad una legislazione creata ad hoc (comunque da affinare, specie negli iter burocratici autorizzativi). Si potrebbe fare altrettanto nell’Intelligenza Artificiale, attualmente appena regolamentata e solo sui suoi aspetti finanziari (approfondiremo questo aspetto nei prossimi giorni)… Si potrebbe fare in diverse nicchie di mercato, vista anche la corsa verso l’Europa di produttori asiatici specializzati nella creazione di strumenti altamente tecnologici, che saranno sempre più richiesti nell’immediato futuro (ricordate la crisi dei Chip?).
Le opportunità, ben più impattanti rispetto il trenino Borgo-San Marino, non mancano… Manca, sembrano mancare, oggi, solo un governo e una maggioranza in grado di individuarle e coglierle…
Enrico Lazzari
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